I tormenti del Pd stanno certamente animando il dibattito politico siciliano, con riverberi nazionali, ma allo stesso tempo sollevano perplessità sul futuro della coalizione di Centrosinistra. I guai nei Dem non sono solo su scala regionale, nei mesi scorsi i primi sintomi si sono avvertiti a Siracusa dove al congresso c’è stato uno scontro molto duro tra le due anime del partito. A vincere è stata l’area Schlein: Piergiorgio Gerratana è il nuovo segretario provinciale, al suo fianco, come vicepresidente, c’è Glenda Raiti, avvocato, da sempre nel Pd, che ha raccolto il testimone del padre, Salvatore Raiti, storico leader della sinistra siracusana, ex segretario della Cgil Siracusa ed ex sindaco di Lentini. BlogSicilia ha intervistato la vicesegretaria provinciale del Pd di Siracusa.
Senta, Raiti, il congresso del PD a Siracusa è stato condito da polemiche e ricorsi, il Congresso regionale è dilaniato dallo scontro tra le due aree del partito. In entrambi i casi le frizioni sono per le regole del gioco. Primarie aperte per i bonacciniani, voto per gli iscritti per gli schleiniani. Cracolici ha detto che di questo passo gli scontri dureranno e lacereranno il partito. Quale è la sua opinione?
Vorrei partire da un concetto fondamentale, Il Partito Democratico è una comunità politica viva, dove si discute anche da posizioni diverse, ma con l’obiettivo comune di costruire una proposta credibile per il Paese e per i territori. In questo contesto di autentica democrazia interna, è naturale che ci siano confronti anche accesi, ma sempre orientati al confronto costruttivo. Al contrario, molti altri partiti si strutturano attorno a logiche padronali o a un pensiero unico, che ne limitano la vitalità democratica.
In quest’ottica ritengo importante continuare a sostenere il lavoro che il segretario Anthony Barbagallo sta portando avanti, con l’obiettivo di rigenerare e rinnovare il Partito Democratico Siciliano, in linea con la Segreteria nazionale.
Mi auguro che anche un compagno dalla storia importante come Antonello Cracolici possa riconoscersi in questo percorso di rigenerazione. I temi al centro del dibattito – tanto tra chi si riconosce nell’area Bonaccini quanto tra chi si rifà all’area Schlein – sono in larga parte comuni. Dobbiamo perciò concentrarci su ciò che ci unisce: la vera sfida politica è quella di mandare a casa l’attuale governo regionale e nazionale, e costruire un’alternativa seria e credibile da offrire agli iscritti, ai militanti e ai cittadini, partendo dai temi più importanti quali lavoro e diritti, servizi pubblici e welfare, ambiente e transizione ecologica.
Per quanto riguarda il congresso di Siracusa, che si è svolto con regole condivise all’unanimità nella commissione provinciale per il congresso, con un risultato tanto netto quanto indiscutibile, che conferma proprio questa esigenza: ricostruire un partito sano, che metta al centro la linea politica per le prossime amministrative, superando le divisioni interne legate ai posizionamenti personali.
Personalmente ritengo che il ricorso sul congresso provinciale, sia tardivo e fondato su deboli motivazioni politiche oltre che giuridiche. Ad ogni modo non intendo alimentare polemiche all’interno del partito. Credo sia molto più utile e responsabile concentrarci tutti insieme sulle sfide urgenti che ci attendono, rafforzando la nostra proposta politica e la presenza sui territori.
Alle elezioni del Libero consorzio il candidato alla presidenza del Pd è stato nettamente battuto da Giansiracusa e la lista del PD ha piazzato un solo consigliere. Erano elezioni di secondo livello ma perché il PD non è riuscito ad attrarre consiglieri civici ?
Intanto è doveroso ringraziare Giuseppe Stefio per il grande sacrificio e la generosità dimostrati nei confronti del partito. Una battaglia che, sulla carta, era già persa, ma che ha dato la possibilità al partito e alle forze del centrosinistra di esprimere un candidato di grande autorevolezza alla presidenza. A lui vanno i miei più sinceri complimenti per l’elezione a consigliere provinciale: sarà un eccellente rappresentante del territorio e saprà dare risposte concrete alle istanze di tutti i cittadini della provincia.
Detto ciò, in questa tornata elettorale, del tutto anomala per la nostra regione e provincia, il Partito Democratico partiva da una posizione di forte svantaggio, poiché l’elettorato attivo rappresentava la fotografia di un periodo storico che non rispecchia l’attuale forza del partito.
La candidatura di Giansiracusa ha avuto il merito di poter contare sul sostegno di gran parte dei consiglieri comunali, soprattutto di centrodestra e civici, poiché si collocava in un campo politico non chiaramente definito, che alla fine però era definito, e non era quello del centrosinistra.
Tra poco ci saranno le elezioni amministrative a Solarino. In campo c’è il deputato Ars del PD, Tiziano Spada, con cui l’area Schlein si è più volte scontrato. Il Pd lo sosterrà?
Alle elezioni amministrative di Solarino, a sfidare Peppe Germano ci sarà il deputato del Partito Democratico Tiziano Spada. Di conseguenza, è naturale, anche se non ha condiviso le scelte con il partito, in particolare quelle relative alla formazione della lista, all’indicazione degli assessori, alle alleanze e al programma, fare un grande in bocca al lupo Tiziano.
Elezioni a Siracusa nel 2028. Manca molto e tanto può cambiare ma arriverà il momento di un sindaco donna. Il Pd ci ha provato nel 2023, ritiene che possa esserci una altra chances?
Nel 2023 la colazione che sosteneva Renata Giunta ha raggiunto un ottimo risultato e Renata, nonostante la sconfitta, ha fatto una campagna elettorale bella e di qualità fondata su temi importanti, riuscendo a far appassionare in poco tempo tanti cittadini che non si riconoscevano nelle altre candidature. Io credo che la priorità, oggi, per le amministrative 2028, sia quella di costruire con largo anticipo un’alleanza larga e solida, fondata su valori condivisi e su un progetto politico capace di parlare alle persone, alle loro esigenze reali, alle aspettative di cambiamento.
È un lavoro che richiede responsabilità, ascolto e visione, ma è l’unica strada per offrire un’alternativa credibile alla destra. In questo percorso, certamente potrebbe essere il tempo di una sindaca. Una donna alla guida di una coalizione progressista sarebbe un segnale forte di rinnovamento, inclusione e attenzione ai temi della parità, della cura e della giustizia sociale






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