“Attendiamo che possano essere identificate misure economiche che diano da subito respiro alle aziende del nostro territorio”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Siracusa, Gian Piero Reale in merito al piano di riconversione dell’Eni e degli aiuti all’intera zona industriale di cui si è discusso stamane a Siracusa con il ministro per il Made in Italy, Adolfo Urso.

I costi della CO2

“Mi riferisco esempio alla maggiorazione del fondo per i costi indiretti della CO2, passato da 150 milioni di euro a 600 nel recente decreto bollette. Purtroppo non si applica a buona parte del settore chimico e a quello del cemento. Si applica a quello della raffinazione incidendo per circa il 3-4 per cento sui costi della CO2 che ad oggi, solo per il polo di Siracusa ammontano a oltre 250 milioni di euro l’anno. Lo stesso vale per i fondi Step che vedono un fondo di 650 milioni in Regione, ma che non sono utilizzabili dalle aziende da noi insediate”.  Reale ha posto l’accento sugli investimenti delle aziende sulla manutenzione degli impianti: “Sonatrach ha stanziato 160 milioni per la manutenzione in corso, e stanno investendo anche in investimenti di efficienza per la decarbonizzazione e per i miglioramenti continui per l’ambiente e la sicurezza”.

Il tavolo per l’indotto

Il Mimit, su indicazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha convocato per martedì 29 aprile, alle ore 15.00, a Palazzo Piacentini, un tavolo di confronto con le aziende metalmeccaniche dell’indotto Versalis sul piano di riconversione industriale dell’azienda”. Lo fa sapere il Mimit. “L’obiettivo è approfondire le iniziative volte a garantire la continuità occupazionale e lavorativa del personale indiretto nei siti interessati. All’incontro parteciperanno l’azienda, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti delle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Puglia, Sicilia e Veneto”.

L’apertura del senatore Nicita

Sulla visita del ministro a Siracusa è intervenuto il senatore del Pd, Antonio Nicita.  “Il Ministro Urso oggi ha tracciato  un quadro consapevole delle sfide complessive dei settori che riguardano il polo industriale, con alcuni annunci apprezzabili, in particolare per la revisione cibam in sede europea. Ha anche specificato l’apertura di un tavolo per l’indotto che riguarda il settore della chimica di base. Temi che meritano un apprezzamento”.

“Al tempo stesso sulle questioni specifiche e immediate, tracciate anche dalle imprese dei settori della raffineria, della chimica e del cemento, legate soprattutto alla decarbonizzazione (alla luce del nuovo deal europeo che mette in campo 100 miliardi) e agli alti costi dell’energia e dell’abbattimento emissioni, non sono arrivate proposte concrete. Come nessun passo avanti è stato compiuto sui temi IAS e degli effettivi impegni assunti da Isab in sede di Golden Power, oltre alla rassicurazione del pieno controllo del ministro di azioni delle quali sappiamo poco o nulla”.

“Chimica essenziale”

“Dall’indagine TEHA emerge un quadro – dice Nicita – di mancata competitività del comparto del polo ma al tempo stesso di conferma che la domanda globale per la chimica è prevista in forte crescita, ragione per la quale non continuiamo a capire la scelta di ENI di confondere come strutturale una crisi di natura esclusivamente congiunturale, con il serio rischio di incrementare in futuro i costi della importazione della filiera dell’etilene in Italia. Servono proposte concrete. Noi abbiamo avanzato quella di istituire Zone industriali d’interesse nazionale strategico, al fine di fornire a un polo strutturato come quello di Priolo, strumenti e obblighi di coordinamento come di investimenti d’area per le attività fortemente della intera zona”