“Musumeci si rechi dal capo del Governo per chiedere che venga convocato un apposito Consiglio dei Ministri, con all’ordine del giorno il problema di quest’area ed in quella sede ottenere l’emissione di un provvedimento normativo sul modello Ilva”.
Il sequestro del depuratore
Lo dice il deputato regionale del M5S, Giorgio Pasqua, che indica una strada al presidente della Regione per superare la grave crisi del Petrolchimico di Siracusa, bloccato dal recente sequestro, avvenuto il 16 giugno, del depuratore Ias di Priolo che raccoglie i reflui delle imprese della zona industriale.
La paralisi delle imprese del Petrolchimico
Nonostante il provvedimento cautelare, gli scarti degli stabilimenti continuano ad arrivare all’Ias, in caso contrario si bloccherebbero tutte le attività produttive che, paradossalmente, per fermarsi necessitano degli scarichi. Un rebus dentro un enigma insomma anche sei due giorni fa la Regione ha annunciato di aver emesso una nuova autorizzazione ambientale per il depuratore che dovrebbe consentirgli di rientrare nei vincoli ambientali contestati dalla Procura.
“Immobilismo della Regione”
“Il provvedimento della magistratura di stop parziale al depuratore di Priolo, è frutto di anni di immobilismo del governo Regionale. Il possibile blocco di reflui industriali verso l’impianto IAS di Priolo, poteva essere scongiurato intervenendo per tempo” attacca Pasqua.
“Cosa serviva – si chiede in modo retorico il deputato regionale del M5S, Giorgio Pasqua – che la Regione non ha fatto? Molto semplice: impegnare circa 20 milioni di euro per l’adeguamento dell’impianto biologico consortile alle migliori tecnologie disponibili. Oggi siamo alla vigilia di un disastro economico e sociale. Musumeci ha la possibilità di fermare questa catastrofe. Lo faccia”.
Gli investimenti
Per il parlamentare regionale del M5S, “la soluzione immediata è che il presidente Musumeci – spiega Pasqua – metta le risorse, essendo la Regione, proprietaria della struttura. Al momento l’impianto è perfettamente in funzione, ma grazie agli investimenti richiesti, potrebbe operare ancora meglio e sopportare i maggiori carichi che periodicamente si presentano”.
Ficara e Zito
Sulla vicenda del depuratore sono intervenuti anche i deputati nazionali e regionali del M5S, Paolo Ficara e Stefano Zito.
“L’autorizzazione ambientale è mossa tardiva, il tentativo – dicono – di guadagnare tempo da parte di un governo che invece sin qui ha rubato ai siciliani tempo prezioso per la crescita e lo sviluppo. Cosa fare in queste situazioni? Quello che non si è fatto negli ultimi 4 anni e che si continua a non fare: stanziare somme urgenti per i lavori cdi adeguamento dell’impianto. Seppur in ritardo clamoroso, sarebbe un primo cenno di redenzione e responsabilità. Sappia Musumeci che se la zona industriale siracusana dovrà chiudere a causa del suo depuratore non adeguato, sua e solo sua sarà la responsabilità politica ed umana del disastro sociale inflitto ai lavoratori ed alla provincia di Siracusa”
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