L’amministrazione comunale di Siracusa ha deciso di dare un taglio militare alla Polizia municipale di Siracusa. E così, avrebbe pensato di insediare al comando del corpo un esponente della Guardia di finanza.

La tolleranza zero invocata dal sindaco

Del resto, se, prima della fine dell’estate, nel pieno dell’esplosione dell’abusivismo, specie nel centro storico, tra apecalessini, la cui flotta è sempre più numerosa, occupazione di pezzi di strada con tavolini e sedie, rifiuti sparsi tra le viuzze di Ortigia, il sindaco, Francesco Italia, aveva annunciato la tolleranza zero,  questo proposito, dichiarato in pompa magna, tra interviste e conferenze stampa, dovrà essere accompagnato da risultati concreti. E’ senza una Polizia municipale “grintosa” l’obiettivo sarà difficile raggiungerlo entro la prossima estate, da qui l’esigenza di avere un comandante con esperienza sul campo nel contrasto a fenomeni criminali.

Il ballottaggio tra un carabiniere ed un finanziere

In ballottaggio, ci sarebbe stato anche un carabiniere del comando provinciale di Siracusa ma nelle ultime settimane sono salite le quotazione di un militare della Guardia di finanza. Tra i suoi “sponsor” ci sarebbe l’assessore alla Polizia municipale, Giuseppe Gibilisco, ex campione del mondo di salto con l’asta e medaglia di bronzo ad Atene 2004, appartenente alle Fiamme gialle.

Il peso di Gibilisco

D’altra parte, lo stesso Gibilisco si è segnalato come uno degli assessori con più iniziativa e nel corso dell’estate si è guadagnato la stima del sindaco di Siracusa che si sarebbe convinto a scegliere il nuovo comandante “pescando” nella Guardia di finanza.

L’esperienza con il comandante della Finanza Monterosso

Non sarebbe la prima volta di un finanziere alla guida della Polizia municipale: il primo è stato il colonnello Gianni Monterosso, ex comandante delle Fiamme gialle di Siracusa, chiamato dall’allora sindaco di Siracusa, Roberto Visentin. Fin da subito, impresse un corso nuovo, decisamente militare ma questo andamento, votato al rispetto delle regole in modo rigoroso, tra cui multe per le auto in doppia fila, creò mugugni in città. Addirittura, ci furono consiglieri comunali, appartenenti alla maggioranza, che ne invocarono la destituzione. Cosa che poi si concretizzò.