“La merce che arriva dal Marocco e dalla Tunisia ha costi più bassi per una manodopera che è sottopagata. Ci troviamo di fronte ad una concorrenza sleale”.

La crisi delle aziende siciliane

Lo afferma il deputato regionale di Forza Italia, Riccardo Gennuso, in merito alla crisi delle aziende agricole siciliane, in particolare quella della filiera del pomodoro di Pachino Igp, rimasto pressoché invenduto per via dei rincari al prezzo finale, che scoraggiano i consumatori. Il parlamentare ha annunciato la presentazione di una mozione che impegni il Governo con la clausola speciale in Agricoltura. 

 

Che cosa è la clausola speciale

“Non chiedo agevolazioni particolari – dice il deputato regionale di Forza Italia, Riccardo Gennuso – ma il rispetto del prodotto ‘made in Italy’. La clausola prevista dall’accordo del 1994 con l’Unione Europea è applicabile ai soli prodotti agricoli  e consente a un Paese importatore di imporre dazi aggiuntivi nel caso in cui si verifichi una riduzione dei prezzi all’importazione o un aumento delle quantità importate al di là di soglie prefissate. Tale clausola è applicabile ai prodotti le cui restrizioni commerciali sono state convertite in tariffe sulla base dell’accordo del 1994”.

Il ruolo della Grande distribuzione

Secondo l’esponente politico di Forza Italia, la Grande distribuzione starebbe penalizzando la produzione siciliane, privilegiando i prodotti africani, che hanno costi più bassi ma una qualità al di sotto di quella italiana.

“Non possiamo rimanere con le braccia conserte – dice Gennuso – mentre i produttori di pomodori, zucchine, melanzane, ma anche di limoni e arance,  rischiano il fallimento perché la merce resta invenduta – dice Gennuso – L’offerta dei prodotti allo stato attuale è superiore alle richieste dei mercati, non soltanto nazionali, ma anche europei per una esportazione fuori controllo che agevola soltanto la grande distribuzione, che non guarda al prodotto ma soltanto ai ricavi, acquistando l’ortofrutta  dalle piazze  extraeuropee. Ovviamente la merce che arriva dal Marocco e dalla Tunisia ha costi più bassi per una manodopera che è sottopagata. Ci troviamo di fronte ad una concorrenza sleale”.