Il Punto nascita dell’ospedale di Avola risulta ufficialmente aperto, come emerge in una circolare dell’Asp di Siracusa dei giorni scorsi dopo la momentanea chiusura causata dalla carenza di medici. In realtà, secondo quanto raccontato da un ostetrico del reparto i fatti sono un po’ diversi, in quanto le porte sono certamente spalancate ma agli utenti  “consigliano” d recarsi in altri ospedali.

La testimonianza

BlogSicilia ha raccolto la testimonianza del fratello di una donna, in procinto di dare alla luce un bambino, che, chiamando in ospedale, per avere informazioni sui protocolli da seguire, ha parlato con un medico. “Se ha un problema può passare qui ma per partorire, se non è trasportabile, conviene che vada a Siracusa, finché qui non risolvono il problema di assistenza per i bambini. Non si riesce bene a coprire il turno” ha detto il medico, rispondendo ad una domanda dell’uomo.

La coperta corta

La coperta corta, in termini di presenza medica, rischia di far implodere il sistema sanitario attorno ai Punti nascita  nei tre ospedali: Avola, Siracusa e Lentini. E poi c’è la questione dell’Utin di Siracusa, anch’esso fortemente penalizzato per la mancanza di camici bianchi, al punto che il responsabile del reparto, Massimo Tirantello, in una lettera all’Asp di Siracusa, ha spiegato che “non sarà possibile proseguire l’assistenza in Utin per i neonati prematuri e non gravi nonché i parti a rischio e programmati”. In questo impasse, non resta, dunque, che recarsi negli ospedali catanesi.

Lo scontro politico

Attorno al Punto nascita di Avola si è anche scatenato uno scontro politico molto duro. Il senatore del Pd, Antonio Nicita, ha chiesto l’invio degli ispettori del ministero della Salute, in quanto sospetta una gestione delle risorse umane sbilanciata su Avola ed ha avanzato la proposta, sollevata precedentemente dal pediatra dell’Umberto I in pensione, Antonio Rotondo, e dal parlamentare regionale del M5S, Carlo Gilistro, in cui si ipotizza una chiusura, in via temporanea, del punto Nascita di Avola al fine di liberare risorse a Siracusa e Lentini, dove vi sarebbero più utenti. Una posizione fortemente contestata dal parlamentare nazionale di FdI, Luca Cannata, per il quale, la chiusura metterebbe fuori gioco l’intera zona sud del Siracusa.

E così, si è trovata una “soluzione” intermedia con una semi apertura del Punto nascita.

La posizione della Città che vorrei

“Chi opera nella sanità, a tutela anche dei pazienti, deve essere consentito di lavorare con la serenità necessaria”. E’ quanto afferma l’associazione di Avola, La città che vorrei sul caso del Punto nascita.

“Garantire sicurezza a mamme e nascituri”

“L’Asp di Siracusa deve assicurare che il punto nascita abbia tutte le condizioni necessarie, nessuna esclusa, perché sia garantita la sicurezza delle mamme e dei nascituri. La politica per una volta, metta da parte le campagne elettorali, e persegua il bene comune. Quando si parla di sanità si parla di vite umane.   In questo quadro si rimane esterrefatti nel prendere atto dell’assenza di qualsivoglia presa di posizione da parte del direttore generale dell’ Asp che si affida a “difensori d’ufficio” conclude la nota dell’associazione.

 

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