Dopo il caso della raffica di bollette dell’acqua, esploso alla fine del 2023, ad Avola ne arriva un altro: quello delle cartelle per la Tari, l’imposta sui rifiuti, relativa al 2018. Pure in questa circostanza, sono scattate le proteste contro l’amministrazione comunale, che, però, ha affidato l’incarico della riscossione ad una società privata.
Perché temere l’accertamento?
Solo che diversi contribuenti sostengono di aver provveduto già a pagare la tassa ma c’è da chiedersi cosa devono temere gli utenti se hanno in mano le tracce del pagamento.
Il parere di un avvocato
A spiegarlo è l’avvocato ed ex assessore ai Servizi sociali della prima giunta di Luca Cannata, Vincenzo Campisi, che, a dicembre, quando infuriarono le polemiche sulle bollette dell’acqua partecipò ad un incontro, organizzato dall’associazione La città che vorrei per fornire una consulenza legale a quanti non sapevano come comportarsi.
“Peccato che a distanza di cinque anni, cioè a prescrizione maturata, potranno esserci tanti cittadini che si sono disfatti delle quietanze non essendo più tenuti a conservarle” scrive l’avvocato in un post sui social.
Gli sconti
C’è un altro aspetto sollevato dal legale. “Negli accertamenti non si tiene conto degli eventuali sconti che il cittadino ebbe nel 2018 per i conferimenti effettuati al Centro comunale di raccolta. È credibile, dunque, che un cittadino a distanza di 5 anni conservi ancora gli scontrini, su carta chimica, relativi ai conferimenti al Ccr? Anche se conservati, tuttavia, saranno oramai illeggibili. Dunque, un cittadino che ha regolarmente pagato nel 2018 usufruendo pure dello sconto per i conferimenti al Ccr potrebbe trovarsi nella condizione di dovere ripagare l’intera tariffa Tari”.
La replica dell’assessore al Bilancio
Sempre sui social, è arrivata la replica dell’assessore al Bilancio di Avola, Fabio Cancemi.
“Le notifiche inviate dalla Sogert (la società di riscossione ndr) sono state fatte – dice Cancemi – prima dell’indirizzo politico dell’amministrazione e ne abbiamo discusso con voi anche durante la conferenza che avete fatto presso la sala “Paolo VI”. Quindi, chi ha pagato non ha alcuno minimo problema perché saranno riscontrati tutti i pagamenti e di conseguenza l’atto notificato sarà annullato, senza necessità di recarsi all’ufficio come chiarito più volte anche in consiglio comunale. Questo vale sia per l’idrico che per la tari inviati dalla Sogert”.
“I conti non tornano”, dice La città che vorrei
L’associazione La città che vorrei, dopo la replica dell’assessore Cancemi, ha contestato le considerazioni dell’esponente dell’amministrazione Cannata.
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