“Ho detto che come amministrazione, dopo aver avuto alcune segnalazioni di cittadini che affermavano aver ricevuto bollette già pagate, ci siamo subito attivati a tutela della collettività, predisponendo un atto di indirizzo all’ufficio affinché accerti, con apposita verifica che l’utente abbia pagato o meno”.

L’incontro pubblico

E’ quanto ha dichiarato l’assessore al Bilancio del Comune di Avola, Fabio Cancemi nel corso dell’incontro pubblico, a cui ha preso parte anche il consigliere di maggioranza Tullio Urso, tenutosi ieri ed organizzato dall’associazione La città che vorrei per discutere delle numerosissime cartelle, per la riscossione delle imposte sul servizio idrico, recapitate all’utenza da una società privata, a cui il Comune ha dato l’affidamento del servizio, peraltro molto contestato.

“Annullamento dell’atto”

Molti utenti sostengono di aver già provveduto a pagare l’imposta, altri, invece, dicono di aver optato per la rateizzazione del debito con il Comune.

“Se risulta che ha effettivamente pagato, anche se non si è recato all’ufficio o ha smarrito il pagamento, l’ufficio invierà lettera di annullamento dell’atto” ha detto Cancemi.

Atto di invito prima delle procedure di pagamento

L’assessore al Bilancio prova a rassicurare gli utenti, spiegando che passi intende muovere l’amministrazione. “Nel caso in cui l’ufficio accertasse invece, che l’utente non abbia pagato, invierà nuovamente l’atto di invito al pagamento entro il termine inserito nello stesso atto, prima di iniziare le procedure esecutive. Quindi siamo totalmente a tutela dei cittadini che fra l’altro, possono anche accedere alle agevolazioni e rateizzazioni previste dal vigente regolamento comunale”.

Il ricorso al Tar

Da parte sua, l’associazione La città che vorrei sostiene che, comunque, l’affidamento alla società privata è illegittimo perché non si sarebbe tenuto conto della deliberazione del Consiglio comunale, che non avrebbe dato il via libera a questo tipo di servizio. A tal proposito, gli esponenti dell’associazione ritengono che ci siano le condizioni per rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale. Un ricorso ha dei costi, da qui l’idea di organizzare una sottoscrizione.