• Il Tribunale di Siracusa ha emesso due condanne per rapina
  • Imputati due avolesi accusati di un colpo ad un distributore di benzina
  • Il gup ha inflitto 4 anni per ciascuno dei due
  • Incastrati dalle telecamere di sicurezza
  • I due hanno ammesso i fatti contestati
Il gup del Tribunale di Siracusa, Francesco Alligo, ha condannato  Francesco Bellomo, 35 anni, e Paolo Stella, 23 anni, entrambi di Avola (Siracusa), accusati di aver commesso il 20 novembre scorso una rapina ad un distributore di carburante di Avola, Fuel 99 in via Siracusa. Gli imputati, difesi dagli avvocati Natale Vaccarisi e Paolo Signorello, hanno rimediato una pena pari a 4 anni di reclusione ciascuno ed alla multa di 1000 euro.

La rapina

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, che hanno condotto le indagini ed arrestato nel dicembre scorso i due imputati, l’addetto al rifornimento sarebbe stato pesantemente minacciato e, dopo essersi impossessati dell’incasso di 670 euro i due rapinatori si sarebbero allontanati a bordo di un ciclomotore privo di targa.

Le telecamere

Nelle ore immediatamente successive alla rapina, i carabinieri hanno raccolto tutte le immagini di videosorveglianza disponibili in prossimità del distributore per poi rintracciare il ciclomotore utilizzato per il colpo, che era parcheggiato nelle vicinanze della casa di un sospettato.

La perquisizione

Durante le perquisizioni, i carabinieri di Avola hanno rinvenuto nell’abitazione di Bellomo gli indumenti che avrebbe indossato durante la rapina, in particolare una felpa scura con una grossa scritta, mentre a ridosso dell’abitazione di Stella è stato rinvenuto il ciclomotore.

Il reato contestato

I due avolesi sono stati sottoposti a giudizio “per rapina pluriaggravata dall’essere stata commessa con armi, da più persone riunite e nelle ore notturne” ed il collegio difensivo (l’avvocato Natale Vaccarisi per Stella, l’avvocato Paolo Signorello per Bellomo) ha provato a dimostrare “l’insussistenza delle aggravanti contestate atteso anche che gli imputati prima della celebrazione del processo avevano ammesso i fatti così come contestati”.

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