I carabinieri hanno eseguito un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini accusati di essere gli autori di una rapina ai danni del gestore di un distributore di carburante di Avola. Il colpo è stato commesso il 20 novembre scorso dagli indagati, entrambi avolesi, che, nelle prossime ore, saranno interrogati al palazzo di giustizia di Siracusa.

Gli aggressori sarebbero stati identificati dai carabinieri della stazione di Avola e della Compagnia di Noto, al comando del capitano Paolo Perrone, grazie alle telecamere di sicurezza ma ci sarebbero voluti parecchi giorni prima di chiudere il cerchio attorno agli indagati, che avrebbero  dei precedenti penali.

Prosegue, comunque, la striscia di rapine in questo periodo,  e non solo nel Siracusano, ma le statistiche delle forze dell’ordine svelano che quella tra la fine di novembre e dicembre è sempre una fascia temporale calda, in cui da sempre il numero di assalti è alto, per via dell’approssimarsi del Natale.

A Siracusa, nei giorni scorsi, si è consumata una rapina ai danni di una gioielleria in via Tisia, nella zona nord di Siracusa. Secondo una prima ipotesi investigativa, ad entrare in azione è stato un uomo che travisato dalla mascherina e dagli occhiali da sole avrebbe convinto il personale a consegnare non solo il denaro, circa 200 euro, ma anche dei preziosi: dopo esserseli messi in tasca è scappato, facendo perdere le sue tracce. Le vittime hanno chiesto l’intervento degli agenti di polizia che hanno ascoltato le loro testimonianze ma al tempo stesso hanno recuperato le immagini delle telecamere di sicurezza per provare ad identificare l’autore del colpo.

A Catania, una siracusana, Giuseppa Bono, 69 anni, un pachinese, Luigi Porzio, 36 anni, ed una gelese Marika Cassarino, 23 anni, sono stati arrestati su disposizione del gip del tribunale etneo in quanto ritenuti responsabili di una rapina aggravata in concorso commessa il 4 ottobre scorso ai danni di una coppia di anziani ottantenni abitanti nella frazione acese di Guardia Mangano.