“Musumeci, non lascia macerie, ha dovuto gestire momenti delicati, come il Covid, che hanno influito sulla crescita economica”.

Schifani su Musumeci

Lo ha detto a Siracusa, a margine di un incontro con i rappresentanti delle categorie produttive, il candidato alla presidenza della Regione del Centrodestra, Renato Schifani, rispondendo ad una domanda di BlogSicilia sull’eredità, politica ed economica, lasciata dall’uscente governatore, Nello Musumeci, che tenterà di diventare senatore.

“Lascia, tra le altre cose, il principio dell’insularità che, per la Sicilia, è fondamentale, perché, al pari della Sardegna, i costi di trasporto e di infrastrutture sono più elevati rispetto al resto dell’Italia” aggiunge Schifani, “scortato” da Stefania Prestigiacomo, che ha sfiorato la candidatura alla presidenza della Regione, non gradita Fratelli d’Italia (Giorgia Meloni ha criticato la parlamentare siracusana per il caso Sea Watch) e non sufficientemente blindata dai vertici azzurri.

Termovalorizzatori ed energia

L’ex presidente del Senato, nel corso del suo intervento, ha spinto verso la realizzazione dei termovalorizzatori in Sicilia, peraltro già pianificati dalla precedente amministrazione. “Ci siamo confrontati con Stefania Prestigiacomo, ex ministro dell’Ambiente, sull’indispensabilità dei termovalorizzatori, uno in Sicilia orientale, l’altro in quella occidentale. Producono energia, in un momento in cui ce ne è estremo bisogno, e non sono un danno per la salute” ha detto Schifani.

Agevolare investimenti privati

In merito al lavoro ed all’economia, la ricetta prospettata da Schifani è quella di aiutare le imprese. “Il lavoro precario si risolve attraendo investimenti, facendo in modo – ha detto Schifani – che si creino posti di lavoro stabili nel privato e nel terziario. La Sicilia deve essere attrattiva sul fronte degli investimenti ma deve cambiare passo, facendo in modo che le richieste di autorizzazione per gli investimenti possano essere esaminati con celerità e non bloccate o paralizzate dalla burocrazia”

La crisi del Petrolchimico

“Mi intesterò subito il problema urgente e prioritario della vicenda relativa alla raffineria Isab Lukoil di Priolo, nel Siracusano, che a causa della guerra in Ucraina rischia dal prossimo 5 dicembre di non poter più lavorare il greggio russo, a causa delle sanzioni imposte dall’Europa” ha detto Schifani nel corso dell’incontro con la categorie produttive, preoccupate per la vicenda Lukoil.

“Sulla vicenda Isab Lukoil esistono delle possibili soluzioni – aggiunge Schifani – che devono essere rappresentate con urgenza al prossimo governo nazionale, che speriamo sia di centrodestra, con il quale vogliamo avere un confronto alla pari. C’è prima di tutto bisogno di sostenere linee di credito per l’approvvigionamento del greggio non russo che Isab può lavorare non rinunciando all’impegno industriale, economico ed occupazionale sul territorio. La norma cosiddetta ‘salva Isab’, inserita nel decreto aiuti, impone al governo di trovare con urgenza una soluzione”.