“Sia nel bollettino del giorno 6 settembre, che a seguire quello di giorno 7, la sanità regionale siciliana ha comunicato i contagi, ma non più i decessi e neanche i guariti, limitandosi ad una laconica nota a margine del bollettino che recita: “a seguito di problemi tecnici non è stato possibile aggiornare i dati dei guariti e dei deceduti”. Lo denuncia l’ex sottosegretario ai Beni culturali, Nicola Bono, che contesta la Regione in merito alla diffusione dei dati sul Covid19 in Sicilia.

Le anomalie

Con dati alla mano, Bono afferma che prima della sparizione dei numeri sui decessi da Covid in Sicilia, sarebbero emerse delle anomalie.

“Infatti, poco dopo l’uscita del nono articolo sul presunto eccesso- denuncia l’ex sottosegretario –  di vittime da Covid nell’isola, con il quale veniva rilevato che nei 50 giorni precedenti, dal 13 luglio al 1 settembre 2022, era stato confermato sostanzialmente lo stesso fenomeno di prima, e cioè la costanza del primato della Sicilia in Italia per vittime da covid con 8 primi posti, ben 22 secondi posti e 6 terzi posti, per un totale di 36 giorni di presenza sul tristissimo podio nazionale dei deceduti per la pandemia, malgrado la Sicilia fosse risultata costantemente classificata tra il quarto e settimo posto per contagi per ben 48 giorni su 50, di colpo non sono stati più rilevati né guariti né soprattutto defunti”.

“La polvere sotto il tappeto”

L’ex sottosegretario chiede alla Regione di spiegare i silenzi sui dati relativi ai morti da Covid.

Ma quali sarebbero questi problemi tecnici? E cosa impedisce invece di spiegare per il passato la costante rilevazione di decessi disallineati rispetto ai contagi, in una differenza ingiustificata con il resto del Paese? Fatto è che escludendo del tutto i dati sui decessi, senza neanche chiarirne le ragioni, si ha la sensazione di una Regione che agisce come la donna delle pulizie, che invece di pulire nasconde la polvere sotto il tappeto”.

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