Si fa sempre più duro lo scontro sul Piano paesaggistico di Siracusa ed in particolare sulla costruzione di un resort in contrada Ognina, il cui progetto è stato bocciato dal Comune e della Soprintendenza.

L’Ance Siracusa, l’associazione dei costruttori ha proposto la revisione dei vincoli ambientali, sbattendo contro l’assessore comunale alla Cultura, Fabio Granata ed oggi su La Sicilia il sindaco, Francesco Italia, ha, sostanzialmente, ribadito che “quando si presenta un progetto contrario alla norma questo progetto verrà bocciato”.

L’affondo dell’ex assessore ai Lavori pubblici

Secondo l’ex assessore comunale ai Lavori pubblici, Alfredo Foti, questa “intransigenza” del sindaco di Siracusa e degli ambientalisti stride con l’attuale situazione nelle zone balneari di Siracusa che, negli anni 70, hanno subito un saccheggio senza precedenti.

Ad Ognina, in particolare, nella zona nota come Scogli piatti, i proprietari si sono appropriati di porzioni di costa, con tanto di recinto. Di esempi analoghi ce ne sono a centinaia, in altre località balneari, come Fontane Bianche, Arenella e Fanusa.

“Andrebbe fatto un censimento anagrafico ed urbanistico di queste ville, villette, villone, casine, casette, casone a strapiombo sulla costa, ci sarebbe da ridere e da vergognarsi” commenta, in modo sibillino, l’ex assessore ai Lavori pubblici, Alfredo Foti.

Gli allagamenti

Peraltro, in merito agli allagamenti delle zone balneari, a seguito del ciclone Apollo, i geologi sono stati molto chiari. “L’espansione urbanistica  presente  a sud della città di Siracusa ha profondamente modificato i regimi idraulici del territorio della pianura costiera. Le naturali e lievi pendenze del terreno sono diventate il problema principale rispetto al deflusso delle acque meteoriche che in origine sfociavano in mare” hanno spiegano Alessandra Trigilia e Antonino Attardo.

“Terreni incapaci di drenare”

“I cambiamenti apportati dalle costruzioni sorte negli ultimi trent’anni lungo le coste sono causa oggi degli allagamenti di tutti i terreni agricoli , e non, di un ampio territorio qual è quello delle contrade Isola, Fanusa, Arenella,  di natura prevalentemente argillosa e dunque incapace di drenare naturalmente le acque”