Da domani a Siracusa non ci sarà alcun centro comunale di raccolta per il conferimento dei rifiuti. Chiuderà, come comunicato dalla Tekra, la società che gestisce la nettezza urbana nella città, l’area in contrada Targia, all’ingresso nord del capoluogo “a causa di problemi di ordine tecnico” si legge in un post della società. Sorprende che la comunicazione non solo arrivi a poche ore dalla chiusura ma che a farla sia stata l’azienda e non l’amministrazione comunale, peraltro piuttosto sensibile in tema di raccolta differenziata.

L’altro Ccr, quello in contrada Arenaura, nella zona di via Elorina, è sotto sequestro su decisione della Procura di Siracusa che ha indagato una decina di persone, tra cui il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. Il provvedimento è figlio “di un’autorizzazione senza che, a parere della Procura dalla Repubblica, priva di requisiti” aveva spiegato il primo cittadino nelle ore successive all’avviso di garanzia.

“Mancano autorizzazione” di Italia Viva

Secondo quanto afferma Italia Viva alla base della decisione di chiudere anche il Ccr di Targia c’è un’altra autorizzazione. “Apprendiamo però che il motivo “tecnico” sarebbe legato alla scadenza di alcune autorizzazioni,
riteniamo già singolare il fatto che se ne siano accorti a due giorni dalla scadenza” spiegano in una nota Donatella Lo Giudice e Salvatore Piccione, coordinatori cittadini di Italia Viva.

I costi per l’utenza

“Considerato che il Ccr di Contrada Renaura è chiuso da parecchi mesi, ai cittadini rimane il problema, enorme, del conferimento della raccolta differenziata ai fini della scontistica sulla TARI, perché appare improbabile che i Ccr mobili legati a punti e orari, possano sopperire alla chiusura del secondo Ccr, visti i volumi dei materiali conferiti presso il centro di raccolta di Targia” fanno sapere da Italia Viva.

Uso dei Ccr mobili

“A questo punto sarebbe opportuno potenziare urgentemente i CCR mobili, aumentandone il numero e gli addetti” dicono i responsabili di Italia Viva. Sulle stessa lunghezza d’onda anche Fratelli d’Italia.

Le responsabilità

“Resta comunque la responsabilità di chi non ha garantito il mantenimento dell’apertura del CCR, di chi probabilmente ha tardato in provvedimenti e pareri; i prossimi giorni ci aiuteranno a capire di più augurandoci che chi di dovere faccia totale chiarezza in nome dei principi di trasparenza che dovrebbe informare ogni azione amministrativa” affermano gli esponenti di Fratelli d’Italia, Paolo Cavallaro,Samanta Ponzio, Franco Implatini.

 

 

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