Due assoluzioni e tre condanne: queste le sentenze legate alla maxi rissa scoppiata, sotto gli occhi di turisti e passanti, nel giorno di Pasqua dello scorso anno in Ortigia tra due gruppi con interessi nel trasporto dei turisti con i calessini. Tutti e 5 furono arrestati dai carabinieri dopo averli separati non senza difficoltà ma hanno scelto procedimenti giudiziari diversi.
I due assolti
Le assoluzioni hanno interessato Claudio Guzzardi, 36 anni, e Mattia Amenta, 20 anni, entrambi difesi dall’avvocato Massimiliano Lipari, che hanno sempre sostenuto la loro innocenza, spiegando di essere stati risucchiati nella rissa solo perché erano stati aggrediti.
Il legale, in un primo momento, aveva optato per il rito abbreviato condizionato all’acquisizione delle immagini delle telecamere di sicurezza, salvo poi decidere di procedere con il rito ordinario. E così, il giudice del Tribunale, Liborio Mazziotta, al termine della Camera di consiglio, ha emesso le sentenze di assoluzione, del resto lo stesso pm si era espresso per un giudizio di non colpevolezza.
Il ricorso al Tar
Claudio Guzzardi è anche titolare di uno chiosco per la vendita di bibite in Ortigia e l’estate scorsa subì un provvedimento di sospensione della sua attività per un periodo di 10 giorni. La difesa ha presentato ricorso al Tar di Catania e la recente assoluzione nel processo penale potrebbe essere d’aiuto nel procedimento amministrativo.
Le tre condanne
Gli altri imputati, Simone Scamporlino, 33 anni, Pietro Scamporlino, 63 anni e Francesco Scamporlino, 38 anni, difesi dall’avvocato Titta Rizza, hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato ed hanno rimediato una condanna a sei mesi di reclusione ciascuno.
La gestione dei calessini
Secondo la tesi dei carabinieri e dei magistrati della Procura di Siracusa, gli indagati, che gestirebbero il servizio di trasporto dei turisti con i calessini, cioè le apecar, sarebbero entrati in conflitto: bastò una scintilla per scatenare la rissa a colpi di bastoni.
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