• Dura presa di posizione della Confcommercio Siracusa sul food ad Ortigia
  • Secondo l’associazione l’offerta è eccessiva e la qualità si è abbassata
  • I pochi ricavi costringeranno molti esercenti a licenziare

La Confcommercio Siracusa boccia l’offerta della ristorazione ad Ortigia, il centro storico della città, ritenuta eccessiva e controproducente per il comparto turistico.

“Offerta eccessiva nel food”

L’analisi sul fenomeno è affidata al direttore dell’associazione, Francesco Alfieri, per cui  questo  “eccesso di offerta legato ai prodotti alimentari non solo ha creato una esplosione di confusione inutile, somigliante ai suk, presenti nel Maghreb, ma anche abbassato notevolmente la qualità del prodotto e la tenuta del lavoro” dice Alfieri.

Le origini del problema

Il direttore della Confcommercio torna indietro di qualche anno, al periodo in cui l’amministrazione era governata da Giancarlo Garozzo, il cui vicesindaco era Francesco Italia, attuale primo cittadino.

“Per fare una analisi più organica – spiega a BlogSicilia il direttore della Confcommercio Siracusa, Francesco Alfieri –  e capire le motivazioni di tale risultato, dobbiamo andare indietro al tempo della giunta Garozzo, quando , grazie ad un regolamento comunale, si allargò la maglia a favore di tutti coloro che vendevano alimenti. I panifici, le salumerie, le friggitorie, che, secondo il proprio codice Ateco, avrebbero potuto vendere il prodotto senza servirlo al tavolo, appannaggio invece dei ristoranti”.

Tavolini a pioggia

Secondo quanto sostenuto dal dirigente della Confcommercio, questa condizione ha consentito e consente tutt’ora  “a tutti di poter mettere dei tavolini fuori dal proprio esercizio, tuttavia la cattiva  interpretazione della norma ha consentito, agli alimentaristi, di diventare indiscriminatamente ristoranti di fatto , senza averne le autorizzazioni prescritte. Insomma una confusione senza soluzioni di continuità mai, ad onor del vero, contrastata sul serio”.

La pessima qualità del food e rischio licenziamenti

“Oggi però dovremmo porci il problema: quale  turismo dovrebbe svilupparsi in città” spiega a BlogSicilia il direttore della Confcommercio Siracusa, Francesco Alfieri. Che aggiunge: “Ovviamente, adesso, il problema si riverbera – dice Alfieri a BlogSicilia sia nella qualità del cibo, ma soprattutto nella tenuta dei posto di lavoro, poiché con una eccessiva offerta le aziende storiche diminuiscono i propri ricavi con la naturale conseguenza di licenziare i propri dipendenti. Senza contare un turnover di aziende alimentari in Ortigia di circa 6 mesi”.