E’ stato ritrovato il corpo senza vita di Luigi Di Pietro, il 58enne carabiniere in pensione, che risultava scomparso dal 29 dicembre scorso. I vigili del fuoco hanno rintracciato il cadavere in una zona impervia, nella zona di Sortino, il Comune montano del Siracusano dove l’uomo viveva. A lanciare l’allarme era stato il figlio dell’uomo che si era rivolto alle forze dell’ordine non avendo avuto più notizie dal padre.

Le ipotesi

Non si esclude che, durante una passeggiata, possa essere scivolato, forse per un malore o in modo accidentale, in ogni caso gli inquirenti non escludono la possibilità che il 58enne possa aver compiuto un gesto drammatico. L’altra ipotesi è che il militare in pensione impossibilitato a chiedere soccorso perché  ferito sia rimasto incastrato fino al decesso. Alle ricerche hanno partecipato tutte le forze dell’ordine, la Protezione civile ed i vigili del fuoco, che hanno usato un elicottero pe sorvolare la zona nella speranza di individuare il 58enne.

Le indagini sullo scomparso nel Ragusano

La Procura di Ragusa ha i primi iscritti nel registro degli indagati in relazione all’inchiesta sulla scomparsa di Daouda Diane, l’ivoriano 37 enne operaio e mediatore culturale, sparito nel nulla il 2 luglio scorso da Acate, nel Ragusano.

Inchiesta per omicidio e occultamento cadavere

I pm, coordinati dal procuratore Fabio D’Anna hanno aperto il fascicolo per occultamento di cadavere e omicidio ma l’inchiesta è piuttosto complessa per via dei ritardi nella denuncia di scomparsa, presentata solo dopo 8 giorni. Prima di sparire l’ivoriano aveva pubblicato un video in cui denunciava la situazione di caporalato e di mancanza di sicurezza nell’azienda dove lavorare, la Sgv Calcestruzzi, noto cementificio di Acate.

Il video prima della scomparsa

Nell’ultimo video inviato al fratello, Daouda chiudeva con la frase :”Qui si muore”. Gli inquirenti confermano che Carmelo Longo, padre dell’attuale amministratore dell’impresa SGV Calcestruzzi, ha precedenti per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla turbativa d’asta.

Carmelo Longo, inoltre, è fratello di Giovanni, arrestato il 24 ottobre del 2019 nell’operazione plastic free che fece luce sul clan mafioso Carbonaro-Dominante di Vittoria e fu condotta dalla Squadra Mobile di Ragusa, su delega della Dda di Catania. Si ipotizzavano i reati di associazione mafiosa, estorsione pluriaggravata, detenzione armi, traffico illecito di rifiuti.