E’ durissimo lo scontro in Fuori sistema, il gruppo consiliare riconducibile all’ex sindaco Giancarlo Garozzo, esponente di spicco in Sicilia di Italia Viva, ed all’opposizione all’amministrazione Italia. Cosimo Burti, vicinissimo a Garozzo, nelle ore scorse, ha deciso di lasciare i suoi compagni di partito, Franco Zappalà ed Alessandra Barbone, per aderire al gruppo misto.

La frattura sul campo scuola Di Natale

Una decisione figlia di tensioni ed incomprensioni che si sono accumulate fin dal giorno dell’insediamento del Consiglio, appena un anno fa ma l’ultima goccia è stata il voto di ieri sera in aula su un regolamento per l’uso del campo scuola Pippo Di Natale.

“Ho proposto – racconta Burti a BlogSicilia – una modifica per consentire alle società sportive di rateizzare in 4 trimestralità il pagamento anticipato invece che saldare in un’unica soluzione. Un provvedimento di buon senso, che va in favore delle società, infatti il Consiglio lo ha votato ma i voti contrari sono stati quelli di Zappalà e Barbone. Un gesto intollerabile, per cui ho deciso di dire basta”.

Burti, “mai affinità con Zappalà”

E’ lo stesso Burti ad ammettere che i rapporti, soprattutto con il capogruppo, Franco Zappalà, erano ridotti al lumicino.  “E’ evidente che tra noi non c’è mai stata affinità politica, abbiamo – dice Burti – un modo diverso di gestire le dinamiche connesse all’attività del Consiglio ed alla politica. E’ stato molto difficile per me staccarmi dal gruppo della lista che mi ha ospitato ma in un anno di attività non abbiamo mai condiviso un provvedimento per non parlare delle scelte legate al gruppo, del resto non ci sono state riunioni e poi ci sono state decisioni assunte da Zappalà contrarie ai miei principi”. Inoltre ” ho presentato 4 regolamenti, 3 proposte di modifica del regolamento, 6 emendamenti al Bilancio, 12 interrogazioni, lui (Zappalà ndr) non so che cosa abbia fatto. Non sono stato mai coinvolto, non ho mai saputo delle conferenze dei capigruppo”.

Zappalà, “dovrebbe dimettersi da presidente della Commissione”

Pure Franco Zappalà sostiene che tra loro c’è sempre stata freddezza e distanza. “Ha deciso di dichiararsi indipendente, per la verità – dice a BlogSicilia Zappalà – è stato sempre periferico al gruppo Fuori sistema come plasticamente si è visto le volte in cui ha preso posto in Consiglio. E’ stato sempre così fin dal giorno dell’insediamento però presiede la Terza commissione, da cui, per coerenza, dovrebbe dimettersi. Dico anche che Burti siede in quest’aula grazie al preziosissimo lavoro svolto da tutti i componenti della lista Fuori sistema che ci hanno consentito di raggiungere il quorum. Ritengo si tratti di una mancanza di rispetto verso queste persone che hanno faticato tanto per raggiungere questo risultato politico. Avrei apprezzato che si fosse dimesso per far posto al primo dei non eletti”.

“Non perderemo il gruppo”

Sulla possibilità dello scioglimento del gruppo che è sceso a due, Zappalà è categorico. “Non ci sarà: non è accaduto a Fratelli d’Italia, sceso da 5 a 2 consiglieri, non accadrà a noi, del resto la legge vale per tutti. Sa cosa le dico, non escludo una federazione, vedremo se ci sarà l’opportunità”.

Burti, “non accetto lezioni di politica da Zappalà”

In merito all’ipotesi di Zappalà delle dimissioni di Burti dalla presidenza della Terza commissione, la replica è molto dura. “Io non nessun problema, non avevo alcuna ambizione -dice Burti – di diventare il presidente della Terza commissione ma sono stato votato a maggioranza assoluta, 12 su 12. Il mio incarico non lo mette in discussione Zappalà perché non accetto da lui lezioni di politica, se i miei colleghi, componenti di commissione, intendessero rivedere la mia presidenza io rimetterò sul tavolo il mandato ma soltanto loro ribadiscono, non certamente Zappalà”