E’ un vero scontro sulle autorizzazioni rilasciate ad una struttura alberghiera per l’uso di un pezzo di spiaggia ricavata nell’area dello Sbarcadero di Santa Lucia, nel quartiere della Borgata. Da mesi, ormai Marco Vittorio Gambuzza, componente del Comitato provinciale e regionale del Partito comunista italiano si è posto a capo di una serie di iniziative per restituire alla pubblica fruizione diversi tratti di spiaggia e di costa, nel territorio di Siracusa, dove, comunque, la concentrazione di stabilimenti balneari si vedono ad occhio nudo.

La mobilitazione sul mare negato

In merito a questo lembo di spiaggia dello Sbarcadero, secondo quanto riferito dallo stesso Gambuzza, dopo aver parlato con la Capitaneria di Porto di Siracusa, i privati hanno incassato il via libera per sfruttare la porzione di litorale, solo che, dai riscontri eseguiti dagli stessi manifestanti e protettori del mare libero, sarebbero emerse delle violazioni.

Gli atti in Prefettura ed alla Regione

Queste criticità sono state inoltrate, in una nota, al prefetto di Siracusa, Chiara Armenia, al sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ed all’assessore regionale al Territorio ed ambiente, Giusy Savarino.

Ombrelloni a ridosso della battigia

“Le dichiarazioni relative alla spiaggia dello Sbarcadero di Santa Lucia, secondo cui “è tutto in regola”, non corrispondono alla realtà” si legge nel documento che entra nel dettaglio.

“Gli ombrelloni ed lettini si trovano a meno di 5 metri (un metro circa)  dalla battigia, in violazione delle normative vigenti, inclusa l’ordinanza regionale e le circolari emesse dall’Assessorato e le comunicazioni del Demanio e della Capitaneria”. A testimonianza di quanto sostenuto, nel documento è stata allegata una foto in cui si scorge lo stesso Gambuzza. “La distanza minima non è stata rispettata, non avendo a disposizione un metro il sottoscritto, alto 185 centimetri, per circa 5 secondi, si è sdraiato sulla battigia, si allega documentazione fotografica”.

Le difficoltà d’accesso e le barriere architettoniche

L’accesso a quest’area dello Sbarcadero di Santa Lucia è consentito ma secondo Gambuzza ci sono delle restrizioni che rendono difficoltoso il passaggio delle persone che non sono clienti della struttura, per non parlare dei diversamente abili.  “La porta d’ingresso quando è aperta viene lasciata semi-aperta e bloccata con una staffa” si legge nella nota, inoltre nel sopralluogo compiuto il 30 luglio scorso “la porta in uscita era semichiusa rendendo difficoltoso il passaggio e certamente impossibile nel caso di persone in carrozzina”.

Le opere

Nel documento inviato in Prefettura ed alla Regione, Gambuzza mette in evidenza delle opere realizzate in questo spazio. “C’è un un cordolo in cemento armato sia sulla battigia che sui massi del molo foraneo atto a sorreggere una recinzione metallica che si presenta in maniera fatiscente” ed ancora evidenzia “la presenza sulla battigia e sul pontile “interdetto”  di una barriera composta da circa 10 cabine, con prato e sdraio antistanti”.

“Siamo stati ripresi”

Infine, i manifestanti denunciano che, proprio quel giorno, sono stati ripresi “con video e foto” dal personale della struttura “contro la nostra volontà espressa ripetutamente a voce e alla presenza delle forze dell’ordine”.