Il Procuratore generale di Messina Vincenzo Barbaro contrario al patteggiamento davanti al Gup di Messina, Fabio Pagana, ad 11 mesi di reclusione dell’avvocato Giuseppe Calafiore, coinvolto nell’inchiesta Sistema Siracusa sulla presunta corruzione dell’ex pm di Siracusa, Giancarlo Longo, per favorire alcuni gruppi imprenditoriali siracusani.
Ricorso
C’è un ricorso in Cassazione presentato il 27 novembre del 2020 ma il Procuratore, nei giorni scorsi, ha depositato dei motivi aggiuntivi per convincere i giudici della Corte dell’iniquità di quel patteggiamento. Nella sua relazione, Barbaro ricostruisce varie vicende giudiziarie, che vedono coinvolto l’avvocato siracusano Giuseppe Calafiore, finito in un’inchiesta della stessa Procura di Messina, insieme all’ex legale dell’Eni, Piero Amara, per corrompere il giudice del Cga, Giuseppe Mineo, allo scopo di favorire le imprese vicine ai professionisti siracusani, Am Group e Open Land, legate al gruppo imprenditoriale Frontino, al centro di una battaglia legale con il Comune di Siracusa finita sul tavolo del Consiglio di giustizia amministrativa.
La vicenda
E come contropartita, Mineo avrebbe chiesto un posto al Consiglio di Stato ma per concretizzare questa richiesta, secondo l’accusa gli avvocati siracusani avrebbero avviato dei contatti con il senatore Denis Verdini, che sarebbe stato pagato. “Dalla lettura degli atti processuali -si legge nel ricorso – la somma 300 mila euro proveniente dal patrimonio della società Open Land srl è stata corrisposta a Denis Verdini in qualità di parlamentare e coordinatore del gruppo politico denominato Ala al fine di sollecitare un interessamento del Verdini per la nomina di Mineo quale componente del Consiglio di Stato, nonché al fine di sollecitare un intervento del Verdini sul Cga nel contenzioso amministrativo coinvolgente la società Open Land”.
Il patto
Il Procuratore generale di Messina evidenzia il patto tra Mineo e gli avvocati Amara e Calafiore. “In particolare, Mineo avrebbe ricevuto da Amara e Calafiore, quali soggetti titolari o coinvolti nelle imprese Am Group e Open Land e per il tramite della società Ocean One Consulting, anch’essa riconducibile ad Amara e Calafiore, somme pari a 115 mila euro per determinare, nella qualità di giudice relatore il collegio del Cga ad assumere contra legem una decisione favorevole alle imprese Am Group e Open Land nell’ambito dei contenziosi contro il Comune ed altri nonché per rivelare ad Amara e Calafiore notizie coperte da segreto d’ufficio afferenti lo svolgimento delle camere di consiglio in Palermo ed altri luoghi in epoca successiva al dicembre del 2015”.
L’esposto
Un piano, poi, compromesso dall’esposto presentato da 11 magistrati della Procura di Siracusa che ha consentito l’apertura dell’inchiesta Sistema Siracusa dei magistrati messinesi, capace di svelare un sistema corruttivo devastante.
“Per questo motivo si insiste nella richiesta di annullamento della sentenza emessa dal Gip di Messina” spiega nel ricorso il Procuratore generale di Messina Barbaro.
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