Sorgono dubbi di inconferibilità sulle nomine legate al Comitato di Sorveglianza di Aretusacque, la nuova società idrica a maggioranza pubblica con il 51% che gestirà il servizio idrico nel Siracusano per i prossimi 30 anni.
Lo scontro politico nel Centrodestra
Nomine che sono state al centro di un durissimo scontro politico nel Centrodestra, con Fratelli d’Italia furiosa con gli alleati, in particolare con Mpa e Forza Italia che, insieme ad Azione, hanno sostanzialmente deciso la cinquina.
I dubbi sulla nomina di Rabito
In particolare, i riflettori si sono accesi su uno dei 5 componenti, nominati dall’Assemblea dei sindaci riunitasi alla fine del luglio scorso a Siracusa: Ivana Rabito, ex assessore del Comune di Pachino, indicata dal sindaco di Pachino ma nell’orbita di Forza Italia e dunque del parlamentare regionale, Riccardo Gennuso, molto forte, sotto l’aspetto politico nella zona sud del Siracusano.
Il decreto sull’inconferibilità
Le perplessità, che stanno circolando negli ambienti politici, riguardano i requisiti per la nomina della stessa Rabito indicati dall’articolo 7 del decreto legislativo del 2018, numero 39, recepito dalla Regione siciliana, che disciplina l’inconferibilità di incarichi nelle pubbliche amministrazioni e negli enti privati in controllo pubblico.
Cosa dice la norma
Andando nel dettaglio, la norma precisa che a coloro che, nei due anni precedenti, hanno fatto parte della Giunta o del Consiglio di un Comune, di una Provincia o di una Città metropolitana, non possono essere conferiti incarichi di amministratore di un ente pubblico di livello provinciale o comunale, nonché di ente di diritto privato in controllo pubblico da essi vigilato. Ed ancora, incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni provinciali, comunali e delle Città metropolitane, nonché negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico da essi vigilato.
I due anni
Anche in Sicilia, in sintesi, un amministratore locale, sindaco, assessore, consigliere comunale, non può essere nominato amministratore o dirigente in una società partecipata o controllata dall’ente locale nei 2 anni successivi alla cessazione del mandato.
L’assessora Rabito si è dimessa il giorno stesso della nomina
Quasi in concomitanza con l’indicazione dei componenti del Comitato di Sorveglianza da parte dell’Ati, Ivana Rabito si è dimessa da assessora della giunta comunale di Pachino, per cui la sua nomina in seno alla società idrica sarebbe fortemente a rischio. Alcuni legali, consultati da BlogSicilia, hanno riferito che potrebbe scatenarsi un effetto domino sulle nomine, in sostanza andrebbero rifatte, altri, però, ritengono che basterà una semplice sostituzione.
Il Capo di Gabinetto di Melilli
Nella cinquina c’è anche Massimo Carrubba, ex sindaco di Augusta, che ricopre l’incarico di Capo di Gabinetto del Comune di Melilli, il cui sindaco è Peppe Carta, potente deputato regionale del Mpa-Grande Sicilia. Sulla inconferibilità di Carrubba, gli avvocati sentiti da BlogSicilia hanno più dubbi rispetto alla posizione sull’ex assessora del Comune di Pachino.
Nel sito del Comune di Melilli è indicato che tra le competenze del Capo di Gabinetto, ci sono: coordinare le attività del sindaco, fornire consulenza e supporto al sindaco nell’analisi delle questioni complesse e nelle formulazione di decisioni strategiche e relazioni istituzionali.
Chi sono gli altri componenti
Del Comitato fanno parte Peppe Assenza, che lo presiede: è un commercialista, ex assessore al Bilancio del Comune di Siracusa, vicinissimo a Carta, che, nel 2023 lo indicò come possibile candidato a sindaco di Siracusa. Marco Cannarella, ex presidente dell’Iacp, legato al sindaco di Noto, Corrado Figura, anch’esso nell’orbita di Carta, Francesco Favi, avvocato, consigliere del Consiglio nazionale forense, uno dei legali di Carta.




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