Nuovo agguato a colpi d’arma da fuoco nel Siracusano: un uomo è stato centrato da alcuni proiettili esplosi mentre si trovava in un locale, a Francofonte.

Presunto aggressore si costituisce

E’ accaduto questa notte ma il presunto aggressore, Paolo Scarnà, 40 anni, che, in un primo momento, si sarebbe dileguato, si è consegnato ai carabinieri accompagnato dal suo avvocato, Junio Celesti. Non sono ancora chiare le ragioni per cui il 40enne avrebbe premuto il grilletto contro la vittima, soccorsa e trasferita in ospedale anche se, al momento, non si conoscono le sue condizioni.

Sparatoria a Floridia ed arresto

Il Gip del Tribunale di Siracusa ha emesso una misura cautelare in carcere nei confronti di un 32enne, Giovanni Padua, di Solarino, accusato di aver gambizzato  Francesco Brunno, residente a Floridia. L’agguato è avvenuto il mese scorso in contrada Monasteri, tra Floridia e Siracusa, dove la vittima è stata raggiunta da due colpi di pistola.

Misura eseguita dalla Squadra mobile

Il provvedimento, per porto in luogo pubblico di arma da sparo e lesioni aggravate, è stato eseguito dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa, è stato notificato stamane al 31enne, difeso dall’avvocato Junio Celesti, e nelle prossime ore, potrà difendersi dalle accuse mosse dai magistrati della Procura di Siracusa.

Il movente

Le indagini condotte dalla polizia, al comando del dirigente Gabriele Presti, hanno permesso di risalire al movente dell’agguato. Prima degli spari, ci sarebbe stata un’accesa lite tra i due, in particolare il 32enne avrebbe accusato la vittima ritenendola responsabile di un “presunto” tentativo di furto perpetrato la sera prima all’interno del cantiere di suo padre.

Le indagini e le tracce di sangue

Non è stato agevole per gli agenti di polizia risalire all’autore della gambizzazione. Nel corso dei sopralluoghi, sono state rinvenute delle tracce di sangue nell’agenzia dove lavora il floridiano, inoltre sono state acquisite immagini estrapolate dai diversi sistemi di videosorveglianza presenti in prossimità del luogo dell’aggressione, grazie ai quali è stato possibile identificare l’indagato.