In primo grado, nel processo con il rito abbreviato, Augusto Gattuso, 23 anni, di Priolo, era stato condannato a 6 anni ed 8 anni di reclusione per tentato omicidio. Nelle scorse ore, la difesa, rappresentata dagli avvocati Junio Celesti e Puccio Forestiere, e la pubblica accusa, hanno raggiunto un accordo, patteggiando 5 anni di reclusione, chiudendo di fatto la vicenda giudiziaria.

L’imputato  era stato tratto in arresto nel gennaio del 2018 dagli agenti del commissariato di polizia di Priolo per aver sparato dei colpi di pistola contro un uomo di 43 anni.  I due, secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, si sarebbero incontrati in un immobile nella disponibilità del giovane per risolvere una questione. Il quarantatreenne non si sarebbe presentato da solo ma in compagnia di un amico ma dopo qualche scambio di opinioni la discussione avrebbe avuto una brutta piega, al punto che sarebbero venuti alle mani. Probabile che avessero avuto dei contrasti legati alla droga ma ad avere la peggio, in quella colluttazione, sarebbe stato proprio l’imputato, che, evidentemente, se la sarebbe legata al dito, meditando vendetta.

Poco dopo quell’episodio, avrebbe contattato il quarantatreenne, a cui avrebbe chiesto un incontro chiarificatore ed avrebbe fissato anche un posto dove avrebbero potuto affrontarsi, in contrada Talà, dove l’imputato avrebbe una proprietà.  La vittima si sarebbe recata fin li in sella ad uno scooter, forse sapeva che era una trappola ma avrebbe lo stesso corso il rischio. Frattanto, Gattuso si sarebbe procurato l’arma per dare una lezione col sangue al rivale che avrebbe atteso con impazienza. Non appena lo ha incrociato, avrebbe premuto il grilletto, centrando anche il ciclomotore del quarantatreenne.