La stagione delle rappresentazioni classiche al Teatro greco di Siracusa è fortemente minacciata dall’emergenza Covid19. La data di inizio degli spettacoli, organizzati dalla Fondazione Inda,  è stata spostata il mese scorso al 28 maggio ma ci sono forti dubbi che gli attori possano salire sul palco. Di certo il teatro non è il calcio, e pensare alla messa in scena delle due tragedie Baccanti Ifigenia in Tauride, entrambe di Euripide, e la commedia Le nuvole di Aristofane senza spettatori è follia.  Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che ricopre anche il ruolo di presidente della Fondazione Inda così come prevede lo statuto, ritiene che l’edizione del 2020 non sia ancora da dichiarare chiusa. E la Fase 2 per Siracusa potrebbe davvero coincidere con l’inizio delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco che, oltre ad essere un motore culturale è un propulsore economico, capace di riempire alberghi, ristoranti e negozi.

“Possiamo immaginare gli spettacoli al Teatro greco con un numero di spettatori più basso rispetto a quello delle altre edizioni” ha detto il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, intervenuto alla trasmissione Casa Minutella su BlogSicilia possibilista su una stagione 2020 diversa rispetto alle altre. “Credo che si debba essere flessibili – ha aggiunto il sindaco di Siracusa, Francesco Italia – ed adattarci alle nuove esigenze dettate dall’emergenza sanitaria in atto. Certo, abbiamo un teatro capace di ospitare circa 5 mila spettatori ma possiamo ridurre il numero così come si può paventare, non nell’immediato, di organizzare gli spettacoli con meno di 40 o 50 attori in scena. Dobbiamo affrontare questa situazione con coraggio e passione, la parola d’ordine è adattarci ma sarebbe bello offrire prossimamente uno spettacolo a cui gli spettatori possano assistere”.

Frattanto, l’associazione Noi Albergatori di Siracusa ha scritto al presidente della Regione, Nello Musumeci. “La difficoltà maggiore dagli albergatori, al momento, è – spiega Giuseppe Rosano, presidente dell’associazione –  rappresentata dalla mancanza di liquidità determinata dai flussi di cassa ridotti a zero. Non in grado, quindi, di sostenere i costi occorrenti per mettere gli alberghi in sicurezza, non soltanto per l’iniziale sanificazione necessaria alla riapertura degli hotel ma anche per garantire quotidianamente la sicurezza salutare alla clientela”.

FOTO FRANCA CENTARO

 

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