Un secondo carico di aiuti per gli ucraini vittime dell’invasione russa è partito da Siracusa. Una donazione di cibo, medicinale e prodotti per bambini organizzata dall’Albatro, squadra siracusana di pallamano che milita nel massimo campionato, arriverà nei prossimi giorni in Ucraina.

I pacchi con cibo e farmaci

Nei pacchi, ci sono 1800 vasetti omogeneizzati; 5070 pannolini bambini, 25lt latte per bambini; 2 colli di farmaci pediatrici antipiretici, antinfiammatori. Il materiale è già stato trasferito al centro raccolta di Acireale da dove partirà alla volta dell’Ucraina.

L’appello di un’ucraina che vive a Siracusa

“Abbiamo subito sposato l’appello di Natalia, una ragazza della comunità ucraina di Siracusa – afferma Vito Laudani, presidente della Teamnetwork Albatro – Gli sponsor, ma anche i nostri tesserati, hanno contribuito da subito per acquistare questo primo stock del materiale necessario.

Grazie all’Albatro per questo impegno – ha commentato Natalia Figurna, una donna ucraina che vive a Siracusa  – In questo momento siamo tutti cittadini di questo mondo e ognuno di noi ha un compito. Lo sport può dare un segnale forte per sensibilizzare molte più persone. Siracusa – conclude –  sta rispondendo in maniera incredibile. I siracusani stanno dimostrando grande vicinanza al
popolo ucraino e sono commossa e felice di questa partecipazione collettiva.”

Bimbi ucraini a Siracusa

40 bambini ucraini, scampati alla guerra, tra i 3 ed i 14 anni, saranno accolti dall’istituto comprensivo Elio Vittorini di Siracusa. Lo riferisce la dirigente scolastica, Pinella Giuffrida, per cui 16 famiglie, “genitori dei nostri studenti, me compresa” sono pronti ad ospitare in casa le vittime della guerra” .

Le lettere delle famiglie

“Ho ricevuto delle lettere da alcune famiglie – dice la dirigente scolastica dell’istituto Elio Vittorini di Siracusa, Pinella Giuffrida – davvero commoventi. Abbiamo già i volontari psicologi e i volontari mediatori linguistici. E’ incredibile quanto possa fare una comunità scolastica ben coesa. Ho mandato la nostra disponibilità in prefettura, al sindaco, al ministero.