La stagione balneare è alle porte ma mancano i protocolli per definire le modalità con cui recarsi in spiaggia. I titolari degli stabilimenti credono, però, di poter salvare i loro affari, almeno in parte, e così, a Siracusa, sono stati già avviati i lavori per la realizzazione delle piattaforme e dei relativi ingressi in acqua. Gli interventi sono iniziati sui litorali di contrada Arenella e Fontane Bianche, le zone balneari più gettonate dai siracusani ma da tantissimi vacanzieri provenienti da tutto il mondo. Ma c’è molta attesa sulle linee guida che saranno uno spartiacque importante per capire che estate ci aspetterà.
Un documento tecnico da parte di Iss ed Inail è stato redatto sulle misure di contenimento in spiagge libere e lidi. Si legge: “proprio in virtù delle caratteristiche specifiche degli stabilimenti balneari e delle spiagge libere, quali la fruizione da parte di un elevato numero di persone soprattutto nei weekend e nei mesi di alta stagione, nonché la molteplicità di attività che si possono svolgere sull’arenile”.
L’ingresso negli stabilimenti balneari dovrà essere prenotato, ombrelloni e lettini dovranno essere igienizzati in seguito ad ogni utilizzo e molto distanti tra loro. Si enunciano in seguito altre regole: “per consentire un accesso contingentato agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate viene suggerita la prenotazione obbligatoria, anche per fasce orarie. Si raccomanda, inoltre, di favorire l’utilizzo di sistemi di pagamento veloci con carte contactless o attraverso portali/app web. Vanno inoltre differenziati, ove possibile, i percorsi di entrata e uscita, prevedendo una segnaletica chiara. Per garantire il corretto distanziamento sociale in spiaggia la distanza minima consigliata tra le file degli ombrelloni è pari a cinque metri e quella tra gli ombrelloni della stessa fila a quattro metri e mezzo.
“Le linee guida diffuse dall’Inail hanno messo in subbuglio il settore balneare. Servono – ha spiegato Giusi Savarino, Presidente della IV Commissione – regole semplici e tempestive che possano garantire la salute dei cittadini, senza esagerazioni che si traducano in limitazioni della libertà individuale eccessive (come il paradosso di inibire l’uso della piscina, quando tutti sanno che il cloro è un ottimo disinfettante) , o i costi abnormi ed immotivati per i gestori degli stabilimenti (come il plexiglass in spiaggia)”.
“Serve innanzi tutto sensibilizzare la gente a tenere comportamenti rispettosi, poi, grazie alla tecnologia, possiamo immaginare un servizio ‘al lettino’ che non crei assembramenti, cordoni per separare i lettini e Steward addetti al controllo della spiaggia che vigilino sul rispetto delle distanze da parte della gente. In diverse zone della Sicilia, vi sono spiagge grandi e libere – conclude Savarino – con un po’ di buon senso da parte di tutti possiamo far ripartire la stagione in sicurezza.
Commenta con Facebook