• Sversamento di idrocarburi nella rada di Augusta
  • Tutto si è verificato durante le operazioni di discarica da una motocisterna
  • Denunciati i responsabili

E’ allarme inquinamento dopo lo sversamento di  idrocarburi si è verificato nel porto di Augusta. Secondo quanto appreso dalla Capitaneria di Porto, l’episodio  è avvenuto durante le operazioni di discarica da una motocisterna ad una società terminalista industriale.

Operazioni di bonifica del porto

Sono ancora in svolgimento le operazioni di bonifica dell’intera rada, coordinate dalla Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Augusta, che sta vigilando sull’andamento di questi interventi di raccolta da parte delle società portuali.

Denunciati i responsabili

I militari della Guardia Costiera hanno anche condotto gli accertamenti di polizia, sottoponendo a sequestro penale l’attrezzatura utilizzata durante le attività di discarica, deferendo alla magistratura i responsabili. “Rimane sempre alta l’attenzione della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Augusta nelle attività di polizia ambientale ed a difesa del territorio” fanno sapere i militari.

Moria di pesci nei mesi scorsi

Poco meno di 3 mesi fa alcuni pescatori, durante una battuta, sono stati testimoni della moria di numerosi pesci su cui ci sono le indagini della Capitaneria di Porto allo scopo di verificare cosa davvero si accaduto in questa porzione di mare.

Un caso a Siracusa

Nei mesi scorsi, un caso simile si verificò nel porto piccolo di Siracusa documentato da alcune foto che hanno fatto il giro nelle chat e sui social. Alcuni passanti, al rientro da una passeggiata ad Ortigia, il centro storico di Siracusa, si resero conto della presenza di quei pesci che galleggiavano sulla superficie dell’acqua senza vita.

Un altro caso, sempre a Siracusa, si registrò, poco prima dell’esplosione dell’emergenza sanitaria, nell’area della Pillirina, uno dei litorali più suggestivi della costa di Siracusa, al centro, negli anni scorsi, di un progetto per la realizzazione di un mega resort, che ha trovato una forte opposizione degli ambientalisti. Gli stessi, riuniti nell’associazione Sos Siracusa, avevano denunciato sulla propria pagina Facebook l’inquietante fenomeno, spiegando che tra gli esemplari morti c’erano alcune baby cernie e numerosissimi gamberetti.