- Anteprima ieri al Teatro greco di Coefore ed Eumenidi
- Lo spettacolo è diretto dal regista Davide Livermore
- Il 19 luglio lo vedrà il Capo dello Stato
Se il metro di giudizio fosse strettamente estetico, quello che di solito si riserva alle persone, magari più giovani, allora Coefore Eumenidi, andata in scena al Teatro greco di Siracusa, potrebbe essere definita un “tipo”.
Perché lo spettacolo, nonostante sia stato partorito dalle mente creativa di Eschilo poco prima del 458 avanti Cristo, di giovinezza ne ha molta, a cominciare dalle scelte del regista, Davide Livermore, di mettere al centro la multimedialità al posto della recitazione.
Le immagini
E la prova sta nel vero protagonista della tragedia, il globo in led che, con le sue immagini ed i colori, è riuscito a catturare l’attenzione degli spettatori, rapiti dagli sfarzosi fasci luminosi e poi, come Ulisse con le sirene, sedotti dalla musica che ha scandito le sequenze sceniche, con richiami cinematografici, tra cui la colonna sonora di C’era una volta il West, griffata da Ennio Morricone, scomparso un anno fa, alla vigilia del concerto, proprio al Teatro greco di Nicola Piovani.
Spettacolo lungo
Uno spettacolo lungo, 2 ore e 40 minuti, giustificato dalla circostanza che, in questa edizione, si è scelto di rappresentare due tragedie, legate alla sorte del potente Agamenonne, il condottiero dei greci nella guerra contro Troia, assassinato dalla moglie, Clitennestra e dall’amante Egisto. Una tragedia familiare che si completa con l’assassinio di Clitennestra per mano del figlio Oreste, assolto ad Atene grazie alla dea Atena.
Il potere che crolla
Nello spettacolo andato in scena al Teatro greco, il regista, servendosi della scenografia, in cui emerge un ponte crollato, e delle immagini proiettate dal globo in led, raffiguranti delitti dei nostri tempi, tra cui la morte di Aldo Moro o di Peppino Impastato, ha inteso descrivere la decadenza del potere in modo trasversale, dai tempi in cui la Grecia era la culla della civiltà nel mondo fino ai nostri giorni.
La corruzione morale
E poi la corruzione morale che affiora in Clitennestra ed Egisto, dediti all’alcool ed ai bagordi, vestiti come era consuetudine nell’America degli anni Venti, quella del proibizionismo e della violenza sulle strade di Chicago a colpi di mitra, apparsi ieri nell’antica cavea, imbracciati da sicari con gli impermeabili neri, quasi fossero uomini della Gestapo. Un’onda temporale, scenografica e musicale, a volte assordante, ipnotica, a cui il 19 luglio si sottoporrà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
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