No ai termovalorizzatori, sì agli impianti per una corretta gestione dei rifiuti. E’ la posizione di Legambiente, espressa attraverso i suoi esponenti siracusani, Paolo Tuttoilmondo ed Enzo Parisi, che rilanciano la “ricetta” degli ecologisti per liberare la Sicilia dalla morsa dei rifiuti. Si anima, così, il dibattito sull’opportunità di realizzare in Sicilia due termovalorizzatori dopo i dubbi espressi dall’assessore Di Mauro.

Secondo quanto sostenuto dai due ambientalisti, l’opportunità per un cambio di passo è fornita dall’opportunità della Transizione energetica: “La Regione e le istituzioni locali devono cogliere queste preziose opportunità per tutelare nei fatti l’ambiente e creare tanto lavoro pulito”.

“Rifiuti zero, impianti mille”

Al posto dei termovalorizzatori, Legambiente propone una gestione circolare dei rifiuti. “Rifiuti zero, impianti mille. Economia Circolare è anche una corretta gestione dei rifiuti, a partire dalla frazione “umida”. Impianti di digestione anaerobica per la produzione di biogas, biometano e metanolo da utilizzare per il trasporto pesante su gomma e marittimo. Impianti per il trattamento, il riciclo e il riuso dei rifiuti e per migliorare la raccolta differenziata e il recupero di materia”.

“Cambiare modello di produzione industriale”

Gli ambientalisti siracusani, a proposito dei piani di riduzione dei rifiuti, rilanciano il tema della  ricerca e dell’innovazione dei prodotti.  “Cambiamo modello di produzione industriale per sprecare meno materie prime nuovi materiali di lunga durata, ad alto contenuto tecnologico e a basso impatto ambientale. Invece della plastica usa e getta, la bicicletta in fibra di carbonio o il monopattino, e via discorrendo” spiegano Paolo Tuttoilmondo ed Enzo Parisi.

Il documento di Legambiente Sicilia

La posizione di Legambiente sui termovalorizzatori è sempre stata contraria. Nei giorni in cui in sella al Governo c’era  Nello Musumeci, la stroncatura fu immediata.

“Scegliere la strada degli inceneritori significa accettare che il tetto massimo di raccolta differenziata per la Sicilia sarà il 65%, molto al di sotto degli obiettivi fissati dall’Europa. Un’ipotesi inaccettabile, fatta da chi non ha più forza, serietà e autorevolezza e sceglie, quindi, scorciatoie propagandistiche” spiegavano da Legambiente Sicilia.

 

 

 

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