Terzo raid vandalico in pochi mesi nella sede della Cgil di Lentini. A denunciare l’ennesimo episodio è il segretario provinciale del sindacato, Roberto Alosi, che annuncia la richiesta di intervento del prefetto di Siracusa. “Cresce l’apprensione e la preoccupazione della Cgil di Siracusa e dell’intera comunità per il ripetersi di atti sconsiderati destinati ad accrescere un clima di tensione e di sospetti” si legge nella nota del sindacato.

Il raid

Ancora una volta, qualcuno, magari accompagnato da un complice, si è intrufolato nella sede della Cgil di Lentini, mettendo a soqquadro tutto il locale. Non si sarebbero registrati furti, forse un segnale, il terzo in poco tempo, che testimonierebbe una serialità che, ormai, non può essere più sottovalutata, come tiene a precisare il segretario della Cgil.

L’allarme della Cgil

“ Da parte nostra – dichiara Roberto Alosi, segretario della Cgil Siracusa – alzeremo ai massimi livelli l’attenzione e la vigilanza attorno alla Camera del Lavoro di Lentini. Alle forze dell’ordine chiediamo, altresì, di intensificare le indagini al fine di identificare la matrice, a questo punto, preoccupante degli atti eversivi ripetutamente perpetrati nei confronti della Camera del Lavoro di Lentini, presidio storico di legalità, giustizia sociale, e tutela dei diritti di tutti: lavoratori, pensionati, disoccupati, giovani, studenti e singoli cittadini”.

La tensione sociale

Una chiave di lettura di quanto accaduto, secondo il segretario della Cgil di Siracusa, potrebbe essere la grave situazione economica in questo pezzo della provincia di Siracusa, in cui si sono persi molti posti di lavoro e la crisi della zona industriale, con davanti la Transizione ecologica, rischia di alimentare fermenti sociali preoccupanti.

“La drammatica crisi economica ed occupazionale che attraversiamo e il disorientamento civile ed etico che ne consegue rischiano di incanalare su percorsi deviati e destabilizzanti la tensione sociale ed episodi di questa natura possono pericolosamente rappresentare la spia di una deriva incontrollata sulla quale occorre subito intervenire e mitigare” conclude Alosi.

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