Un portale nel quale far affluire le informazioni sui crimini di guerra in Ucraina è stato aperto dal procuratore della Corte penale internazionale, il britannico Karim Asad Ahmad Khan. A darne notizia è stato l’avvocato Ezechia Paolo Reale, segretario generale della Associazione Internazionale di Diritto penale, con sede a Parigi.

Verifica crimini di guerra

“Il Procuratore della Corte Penale Internazionale, dopo aver ribadito di aver aperto un’inchiesta formale sulla situazione in Ucraina per verificare la sussistenza di crimini di competenza della Corte, e quindi di crimini di guerra, di genocidio e di crimini contro l’umanità, ha dato notizia di aver già inviato sul campo una squadra di investigatori per raccogliere le prove a carico dei possibili responsabili di tali crimini e ha chiesto a tutta la comunità internazionale di diffondere la notizia che è stato istituito un portale digitale dedicato attraverso il quale chiunque possegga informazioni utili alle indagini sulla situazione in Ucraina, ed in particolare le vittime e i sopravvissuti, può contattare in forma sicura gli investigatori della Procura contribuendo alle indagini in corso”.

Il portale

Reale ha richiamato la necessità di diffondere l’esistenza del portale: “La piattaforma informatica realizzata dalla Procura della Corte Penale Internazionale non è finalizzata alla raccolta di prove, ma solo di informazioni preliminari. Accedendovi viene richiesto di spiegare il motivo – dice l’avvocato Ezechia Paolo Reale – per il quale si vuole contattare la Procura della Corte. L’autore della segnalazione può anche scegliere di restare anonimo solo provvisoriamente e di comunicare la propria identità alla Procura solo in un secondo momento”.

“La Procura raccomanda di accedere alla piattaforma solo attraverso strumenti informatici affidabili e connessioni sicure, utilizzando l’indirizzo del sito istituzionale della Corte (https://www.icc-cpi.int cliccando poi sul pulsante “contact an investigator); di assicurarsi di non essere visti mentre si accede alla piattaforma” conclude l’avvocato Ezechia Paolo Reale.

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