Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha esortato ancora una volta la NATO a ‘chiudere i cieli’ altrimenti la Russia attaccherà i suoi Stati membri. La NATO, però, fa sapere – praticamente ogni giorno – che una No Fly Zone è impossibile perché ciò significherebbe uno scontro diretto con l’esercito russo e, quindi, allergherebbe il conflitto.

La nuova richiesta di Zelensky arriva il giorno dopo dell’attacco russo a un campo di addestramento militare vicino al confine con la Polonia, membro della NATO, che ha causato la morte di 35 persone e oltre 130 feriti.

Sul fronte diplomatico, è in corso il quarto round dei negoziati tra Russia e Ucraina. A differenza dei precedenti, che si sono svolti in Bielorussia, questo è in video conferenza. Mykhailo Podoliak, consigliere di Zelensky e uno dei negoziatori, su Twitter ha chiarito che Kiev chiederà il cessate il fuoco immediato e il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino. Zelensky, invece, ha affermato: “Le nostre delegazioni parlano in video conferenza ogni giorno. La delegazione ucraina ha il compito di fissare un incontro con Putin, Un compito difficile, ma necessario”.

Tuttavia, si continua a morire in Ucraina. È salito a 2.500 il numero delle persone che hanno perso la vita a Mariupol. Lo ha detto Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente ucraino Zelensky, spiegando che i dati sono stati forniti dall’amministrazione comunale di Mariupol. Arestovych ha poi accusato la Russia di impedire l’arrivo degli aiuti umanitari in città.

Infine, secondo l’ufficio del procuratore generale su Telegram, sono 100 i bambini uccisi e quasi 100 quelli feriti nell’invasione della Russia. La maggior parte delle vittime sono state registrate a Kiev, Kharkiv, Donetsk, Chernihiv, Sumy, Kherson, Mykolaiv e nella regione di Zhytomyr.

Articoli correlati