• Manifestazione a Cassibile, a sud di Siracusa, contro la costruzione di un villaggio per migranti
  • La struttura, voluta dal Comune, servirà per ospitare i braccianti agricoli
  • Il Comitato del No chiede un incontro con l’amministrazione comunale

Hanno ribadito il loro no alla costruzione di un villaggio per ospitare i braccianti agricoli stranieri che ogni anno, in primavera, si recano a Cassibile, quartiere a sud di Siracusa, per lavorare nei campi. Il Comitato del No ha manifestato questa mattina in via dei Timi dove, nelle previsioni del Comune di Siracusa, sarà realizzata la struttura.

“Chiediamo un incontro”

Il Comitato per il No al villaggio dei braccianti stranieri ha chiesto un incontro con l’amministrazione e le altri istituzioni della città per ridiscutere dell’opportunità di realizzare l’opera. “Evidenzio la correttezza, la compostezza e l’educazione con cui si è svolta l’iniziativa. Ringrazio – spiega Paolo Romano, leader del Comitato – tutti i cittadini partecipanti e le forze dell’ordine presenti: ci auguriamo che presto venga fatto un incontro con le istituzioni preposte per sentire cosa hanno da dire i cittadini e soprattutto trovare soluzioni definitive all’annoso problema”.

Il piano del Comune

L”amministrazione, guidata dal sindaco Francesco Italia ha previsto delle costruzioni con tanto di servizi, ben distanziate da Cassibile, come ammesso, nelle settimane scorse, dall’assessore alle Politiche di inclusione di Siracusa, Rita Gentile. L’obiettivo è di porre fine alle baraccopoli abusive, che, quasi ogni anno, sono sorte alle porte del centro abitato, scatenando la reazione dei residenti. Il sindaco ha anche previsto di sistemare nell’area di Cassibile solo migranti che lavorano nelle aziende agricole ricadenti nel territorio di Siracusa. Una mossa ideata per decongestionare la presenza di migranti a Cassibile.

Il no di Cassibile

Ma per molti residenti di Cassibile, che hanno aderito al Comitato, il no al villaggio è totale.  “Il luogo scelto per il villaggio è inadatto, pericoloso e soprattutto – spiegano i vertici del Comitato – la costruzione è abusiva urbanisticamente e priva di ogni requisito di sicurezza e igienico sanitario. Si tratta anche di un ulteriore spreco di denaro pubblico: 242 mila euro per questa struttura che come detto non risolverà il problema nè degli stagionali nè tanto meno dei residenti.