La novità politica siracusana è certamente l’ingresso di Enzo Vinciullo, ex deputato regionale e con un passato da vicesindaco di Siracusa ai tempi dell’amministrazione Bufardeci, nel Mpa-Grande Sicilia.

La sua ultima esperienza è riconducibile alla Lega, di cui è stato coordinatore provinciale ma spostato decisamente verso Nino Minardo, quando il parlamentare, prima di approdare a Forza Italia, era il braccio operativo in Sicilia di Salvini e piuttosto distante da Luca Sammartino, a cui non ha mai risparmiato critiche. BlogSicilia ha intervistato Enzo Vinciullo.

Senta, come nasce il avvicinamento al Mpa-Grande Sicilia?

Il mio avvicinamento al Mpa, ora Grande Sicilia, risale a 3 anni quando si mise in campo un accordo tra gli autonomisti e la Lega, nel periodo in cui ero organico al partito del ministro Salvini. Un’intesa che avevo salutato con entusiasmo, del resto vedevo che i deputati leghisti erano troppo appiattiti sulle posizioni di Schifani, abdicando ad una propria autonomia tale da pregiudicare una crescita politica a livello regionale. Infatti, assessori e deputati della Lega più che essere una costola di Forza Italia lo erano di Schifani. L’accordo con il Mpa saltò per un ammutinamento dei parlamentari leghisti nei confronti di Salvini, che è stato eccessivamente buono, mentre ero io era tra i fautori di questa intesa.

E’ stato tra i più severi contestatori del sindaco Italia ma il Mpa lo sostiene. Che farà?

Sarò sempre un uomo libero, esporrò la mia opinione, come ho sempre fatto, del resto oltre a me in Grande Sicilia è approdato il mio movimento civico e lo stesso Raffaele Lombardo in occasione di un recente incontro a Noto ha ribadito l’importanza del civismo. In ogni caso, il mio atteggiamento verso Italia è meno esasperante anche alla luce del fatto che i siracusani, alle elezioni amministrative del 2023, hanno scelto di affidarsi a lui per un secondo mandato, per cui è stata fatta una scelta precisa da parte degli elettori, premiando il sindaco e sconfessando l’opposizione.

Cosa l’ha spinta a tornare in prima linea?

La vicenda della Sac, con l’esclusione di un rappresentante di Siracusa mi ha davvero fatto impazzire, da qui la decisione di scendere in campo ancora una volta.

Che idea si è fatta?

Il commissario della Camera di commercio del Sud-Est ha dimenticato che il 12,5% di quello che lui rappresenta è dei siracusani, e non  di Paternò o di Acireale.  A questa percentuale si deve aggiungere quella del Libero consorzio di Siracusa, per cui il 25% dell’aeroporto di Catania è del territorio di Siracusa. Il Governo regionale, che aveva mandato il commissario anziché dare indicazione per un esponente di Paternò, che non c’entra nulla, avrebbe dovuto spendersi per uno di Siracusa. E’ accaduto che la politica siracusana, e non il presidente del Libero consorzio, è stata messa all’angolo.

Perché?

Siamo divisi, non parliamo la stessa lingua, anzi le dico che in alcune segreterie avrebbero pure brindato. Se il Centrodestra intende avere un futuro in provincia di Siracusa deve smettere di litigare ed inserire nei posti chiave le persone che hanno titoli, altrimenti commetteremo lo stesso errore della candidatura a sindaco di Siracusa con l’imposizione di qualche partito. Fu una candidatura non frutto di concertazione ma un’imposizione ed il risultato è sotto gli occhi di tutti. Per non parlare della scelta sul Comitato di sorveglianza di Aretusacque in cui il Centrodestra non si è mostrato compatto e la conseguenza sono stati i ricorsi al Tar e le polemiche sull’eleggibilità dei componenti.  Bisogna cambiare passo anche perché ci sono delle scadenze elettorali importanti, tra cui al Parlamento nazionale.

Cosa prevede?

Non si pensi che il risultato sarà scontato o che si replicherà quello del 2022 in cui il Centrodestra ha stravinto, eleggendo il candidato del collegio. Questa volta, il deputato del collegio deve essere il frutto del contributo di tutti i partiti anche perché il Centrosinistra non si presenterà diviso. E’ necessaria una condivisione, che può anche essere sull’uscente ma a tal proposito dico che l’uscente deve smetterla di fare la guerra a tutti. Se l’uscente utilizza il potere affidatogli per ammazzarci politicamente a turno è chiaro che non ha più senso farlo rieleggere.

Si riferisce al deputato di FdI Luca Cannata?

Sì, mi pare sia chiaro. Il deputato del collegio deve fare il rappresentante dello stesso collegio o non di una parte. Ricordo che lui pose il suo veto sulla mia candidatura a sindaco, ora cosa dovrei fare: portargli i voti per la sua rielezione? Questo discorso vale per altri che hanno avuto lo stesso mio trattamento, per questo affermo che va affrontato il futuro del territorio in un’ottica diversa, altrimenti se proseguiremo a presentarci divisi non andremo da nessuna parte.

Lei è ha delle ambizioni per le amministrative a Siracusa o per le Regionali?

Non sono candidato: voglio tranquillizzare tutti. Alle Regionali, puntiamo tutto sul deputato regionale, Peppe Carta, per la sua riconferma. L’obiettivo è di raggiungere un risultato importante in modo da consentirgli di fare l’assessore, il che potrebbe dare la possibilità a coloro che si presenteranno nella lista di Grande Sicilia di aspirare ad un seggio dell’Ars. Peraltro, la situazione politica è tale che Mpa-Grande Sicilia potrebbe ottenere un consenso enorme. La Dc non pensò farà una lista, potrà accordarsi con Cateno De Luca, la Lega non avrà la possibilità di avere un deputato nel Siracusano.