Le volontarie del centro antiviolenza Ipazia di Siracusa ne sono certe: le restrizioni imposte dal Governo nazionale per contenere la diffusione del contagio hanno, purtroppo, aumentato le occasioni di violenza in casa ai danni delle donne, mogli o compagne di uomini aggressivi. Per questo motivo, è stata presa la decisione di attivare un numero telefonico con il servizio di WhatsApp per consentire alle vittime di inviare un messaggio senza perdere del tempo prezioso e soprattutto senza il rischio di essere ascoltate.

“Il lungo periodo di confinamento forzato in casa, dovuto –  fanno sapere dal Centro antiviolenza Ipazia – alla diffusione della pandemia, ha purtroppo acuito i già numerosi episodi di maltrattamenti registrati dalle forze dell’ordine e dai centri antiviolenza ai danni di donne e minori all’interno delle mura domestiche. Durante le lunghe ore di convivenza forzata con il maltrattante, come è facile immaginare, si sono quasi totalmente azzerati gli spazi utili per consentire alle vittime di poter chiamare al telefono e chiedere consulenza o nei casi più gravi un intervento immediato per sottrarsi all’aguzzino di turno. Per questo motivo il centro antiviolenza Ipazia ha deciso di istituire, oltre al consueto 0931 492752 attivo h24, un numero mobile dedicato, il 349 6224069 al quale le vittime potranno chiamare o inviare in tutta sicurezza e in anonimato anche solo un messaggio, una frase di poche parole, per chiedere aiuto tramite la popolare applicazione di messaggistica WhatsApp”.

“Chiedi il nostro aiuto non è solo uno slogan, – spiega la presidente del Centro Ipazia Daniela La Runa – ma un invito concreto a tutte le donne, da parte di noi operatrici antiviolenza a non subire più maltrattamenti, a sottrarsi a quella che potrebbe diventare una situazione senza via d’uscita. I fatti di cronaca, – continua La Runa – ci raccontano ogni giorno di donne, ragazze e minori abusati tra le mura domestiche, nemmeno la ricorrenza del 25 Novembre ha fermato la mano degli assassini, mariti, compagni e fidanzati che fino all’ultimo dicevano di amare le proprie vittime, salvo poi ucciderle barbaramente. Uscire dalla violenza si può e si deve, – conclude Daniela La Runa – chiamateci, mandate un messaggio! Insieme proviamo a cambiarla la vostra storia”.