Sebbene nato a Siracusa, dove rimase fino agli anni Venti, non c’è una casa che ricordi Elio Vittorini, lo scrittore italiano, autore di opere letterarie come Uomini e No e Conversazioni in Sicilia.

La casa del cognato Quasimodo

Non ha avuto la stessa sorte del cognato, il premio Nobel Salvatore Quasimodo, la cui casa, a Modica, è stata opzionata dalla Regione siciliana che, nel dicembre dello scorso anno, ha avviato le procedure per l’acquisto. Elio Vittorini nacque nel 1908 in un basso, ricavato in via Vittorio Veneto, nel cuore di Ortigia, il centro storico di Siracusa.

La lapide di Vittorini ristrutturata

A ricordare che questo locale di pochi metri quadrati sia stata la casa dello scrittore c’è una lapide, appena ristrutturata dal Comune di Siracusa, in occasione della XXI edizione del premio letterario intitolato a Vittorini che si concluderà questa sera.

“La casa è inutilizzabile” dice Granata

 “La casa è un buco insignificante e inutilizzabile” taglia corto l’assessore alla Cultura di Siracusa, Fabio Granata, che esclude ogni possibilità di acquisto da parte dell’amministrazione comunale. “Conta come luogo simbolico e infatti – dice Granata – abbiamo dato il minimo di dignità al prospetto e restaurato una lapide del tutto illeggibile e della quale tutti avevano dimenticato l’esistenza. La piccolissima casa è privata, non è adatta, qualora fosse acquistata, a nessuna utilizzazione pubblica”. C’è, però, un luogo, sempre in Ortigia, che ricorda lo scrittore italiano.

Lo studio di Vittorini in via Roma

“In Via Roma, invece, all’interno del Palazzo della Provincia e accanto alla Biblioteca, è stato riprodotto lo studio di Elio Vittorini con i suoi libri e i suoi mobili e la sua libreria” aggiunge l’assessore alla Cultura di Siracusa, Fabio Granata.

“La casa va riscattata” dice Giansiracusa

 “Invece, quella casa andrebbe riscattata, magari trovando un accordo con il privato” replica Paolo Giansiracusa, storico dell’arte e docente all’università di Catania. “Peraltro, in quello spazio – aggiunge Giansiracusa – non bisogna fare grandi cose ma resta un luogo dall’alto valore simbolico. Certo, la casa andrebbe ristrutturata, non è necessario acquistarla ma sottoscrivendo una convenzione con il proprietario, sia il privato sia il pubblico ne trarrebbero un notevole beneficio”.

Un museo per Vittorini

In merito alla questione del museo di Vittorini, il docente universitario chiama in causa il Comune di Siracusa. “Sono stato io – dice Paolo Giansiracusa – quando ricoprivo la carica di assessore alla Provincia di Siracusa ad acquistare dalla sorella di Vittorini quanto si trova attualmente nell’edificio di via Roma, peraltro ad un prezzo irrisorio. Per realizzare un museo vero occorrono spazi più grandi, almeno un locale di 300 metri quadrati. Il Comune di Siracusa ha a sua disposizione dei palazzi, per cui serve che qualcuno si convinca a sfruttare il patrimonio immobiliare pubblico per uno spazio espositivo. E ritengo che uno dedicato a Vittorini sarebbe l’ideale”.

La casa fake di Vittorini

Se uno spazio dignitoso ancora non esiste, a riempirne il vuoto è spuntata, nei mesi scorsi, una casa fantasma di Vittorini, con tanto di annuncio immobiliare per la vendita. Si trova in una via diversa della città. “Peccato che quella casa non è della famiglia Vittorini”, ha spiegato Carmelo Maiorca, giornalista, fondatore del periodico satirico “L’Isola dei Cani”, autore di un’inchiesta giornalistica sul sito lacivettapress.it. A trarre in inganno gli amministratori e lo stesso Granata, che avevano risposto a una proposta di acquisto, era stata una targa apposta sull’edificio