Il campionato di Serie C non è neanche cominciato (prima giornata il 27 settembre) ma rischia già di essere rinviato.
Sì, perché l’Associazione Italiana Calciatori (AIC) ha annunciato lo stato di agitazione per l’intera categoria dei calciatori tesserati per le società militanti nel campionato di Serie C, riservandosi di indire lo sciopero per la prima giornata di campionato.
In una nota si legge che «l’Associazione Italiana Calciatori prende atto del silenzio e della mancata risposta da parte della Lega Italiana Calcio Professionistico alla richiesta di abolizione delle liste di giocatori utilizzabili nel Campionato di Serie C nella stagione 2020/2021».
E ancora: «Il percorso virtuoso intrapreso nella scorsa stagione concedeva alle singole società la libertà di investire sulla costruzione di una squadra competitiva, innalzando il livello del campionato e dello spettacolo, creando così un miglior contesto formativo anche per i giovani, basato sulla meritocrazia. Questo percorso è stato oggi abbandonato dalla Lega Pro per lasciare spazio a scelte che condurranno ad un impoverimento tecnico della categoria e, con esso, alla definitiva rinuncia ad un progetto di sviluppo e scelte sportive ben più adeguate a un campionato professionistico».
«Non è un caso – continua la nota – che questa reviviscenza di vecchie dinamiche che speravamo definitivamente accantonate sia stata portata avanti con forza da quelle società che, nel corso della stagione appena terminata, hanno rinunciato alla loro partecipazione alla fase play-off; ciò dimostra ancor più l’intento di voler imporre politiche che limitino chi seriamente impiega risorse nel nostro mondo, permettendo a molti di competere senza investire. Il risultato, già ampiamente sperimentato in passato, sarà un abbassamento del livello tecnico del campionato e dello spettacolo. Tutto questo è inaccettabile».
La nota dell’AIC prosegue così: «Il combinato disposto tra le norme sul c.d. minutaggio – che prevedono di fatto l’obbligatorietà in campo di quattro giovani (uno di essi schierato anche per un solo minuto!) – e quelle sulle liste a 22 giocatori, pregiudicherà le opportunità di lavoro a circa 200 tesserati della categoria; si determineranno, inoltre, pregiudizievoli squilibri professionali e un peggioramento qualitativo della Serie C, generando false illusioni di carriera in tanti giovani calciatori schierati in campo con il solo intento di beneficiare delle somme distribuite in relazione al loro impiego. Auspichiamo a tal fine una programmazione pluriennale e condivisa delle norme che riguardano la valorizzazione dei vivai nazionali e la formazione dei calciatori, che sia la giusta sintesi tra contenuto tecnico, formazione e utilizzo dei giovani, mettendo definitivamente fine al caos normativo degli ultimi anni con una pianificazione tecnico-sportiva a medio-lungo termine».
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