Tra Mario Balotelli e il Brescia, la squadra della città in cui è cresciuto dopo essere nato a Palermo, è finita. Il club di Massimo Cellino, infatti, ha inviato una lettera al calciatore per chiedere la rescissione unilaterale del contratto. In pratica, è un licenziamento.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la scelta del giocare 29enne di presentare un certificato medico con la diagnosi di gastroenterite, motivo per cui non si è presentato agli ultimi allenamenti. In realtà, è risaputo che tra l’ex giocatore di Marsiglia, Nizza, Inter e Milan e la società lombarda la tensione è stata determinata da altro, tra cui, ad esempio, la condizione fisica precaria di Super Mario.

Negli scorsi giorni Cellino aveva detto: «La scommessa Balotelli l’ho persa di brutto. Io l’ho tentata, il resto l’ha fatto Mario. Ho pensato che le condizioni ci fossero tutte, niente da fare. Mario vive al di sopra delle regole, oppure con regole tutte sue, gli dici una cosa e lui ne fa un’altra». Balotelli, tra l’altro, una volta arrivato a Brescia, aveva persino avuto la fascia da capitano ma poi l’allenatore Diego Lopez ha deciso di togliergliela.

Lopez, intervistato dal Corriere della Sera, ha affermato: «Io credo che ognuno sia padrone del proprio destino, ma non a parole. Con i gesti. Mario si allena da solo perché i suoi compagni hanno fatto un percorso che lui non ha fatto. Era facoltativo, va bene, ma il gruppo ha preso una strada e lui un’altra. Su Zoom, durante la quarantena, non si è fatto vedere. Anche se lui dice di stare bene, non è al livello dei compagni. Ora deve recuperare, punto».

Di sicuro la vicenda tra Balotelli e il Brescia continuerà in tribunale.

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