Lunedì scorso, 14 giugno, il capitano del Portogallo, Cristiano Ronaldo, ha rimosso due bottiglie di Coca-Cola dal tavolo della conferenza stampa, incoraggiando le persone a bere l’acqua.

Il giorno dopo, il centrocampista francese Paul Pogba, musulmano praticante, ha rimosso una bottiglia di birra Heineken (perché l’Islam vieta di bere alcolici).

E mercoledì scorso, dopo la vittoria sulla Svizzera, l’italiano Manuel Locatelli ha sostituito la Coca-Cola con l’acqua.

«L’UEFA ha ricordato alle squadre partecipanti che le partnership sono parte integrante della realizzazione del torneo e per garantire lo sviluppo del calcio in tutta Europa, anche per i giovani e le donne», hanno detto ieri gli organizzatori del torneo.

Il direttore di Euro 2020, Martin Kallen, ha affermato che i giocatori sono contrattualmente obbligati «attraverso la loro federazione, al rispetto dei regolamenti del torneo». Tuttavia, ha detto di aver compreso le azioni di qualche giocatore, come Pogba, spinto da motivi religiosi.

Kallen, però, ha ricordato che potrebbe essere prevista una sanzione per le squadre dei giocatori. L’UEFA, infatti, non intende multare direttamente i calciatori ed eventuali sanzioni sono a discrezione delle federazioni nazionali. «Non multeremo direttamente i giocatori ma lo faremo sempre tramite la federazione nazionale di cui fanno parte», ha spiegato Kallen.

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