Il deludente pareggio per 0-0 di ieri sera ha confermato il momento negativo del Palermo. La nona posizione dei rosanero a tre punti dalla zona play off con un gap inalterato è probabilmente la buona notizia al termine di 90 minuti nei quali la squadra ha giocato una delle peggiori partite del campionato.

Ma la squadra di Eugenio Corini arriva alla fase finale del campionato in difficoltà, col freno a mano tirato, e con parecchi giocatori non al meglio delle condizioni. Insomma, anziché accelerare per entrare nella griglia delle migliori otto, i siciliani da qualche tempo a questa parte hanno rallentato. Bruscamente e vistosamente. Merito anche degli avversari, senza dubbio, ma i rosa arrivano a questo punto decisivo della stagione senza gli uomini chiave al meglio e con diverse assenze.

Ai lungodegenti Elia e Stulac si deve aggiungere Di Mariano (fermo da dopo Cittadella match nel quale aveva siglato una doppietta) che dovrebbe saltare altre due partite a causa di una gonalgia al ginocchio sinistro. Quest’ultimo stop ha un po’ fatto variare i piani all’allenatore rosanero. Ieri ha provato l’esperimento Segre a destra per tenere “fresco” Valente su quella fascia. Non è andata come sperato.

Latitano le occasioni

Palermo-Cosenza, serie B 2022-2023. Foto: Pasquale Ponente

Palermo-Cosenza, serie B 2022-2023. Foto: Pasquale Ponente

Ma quello degli infortuni non può e non deve essere un alibi. Con il Cosenza si è vista una squadra confusionaria, senza idee, senza luce. Con una situazione del genere difficile pensare ad occasioni che fioccano. E difatti il portiere dei silani si è limitato alla normale amministrazione con conclusioni che, quando sono arrivate, sono state facilmente bloccate senza patemi d’animo.

Ma – facendo un rapido flashback – anche col Parma oggettivamente le occasioni erano state col contagocce. Al Tardini però si è creato un po’ di più (Soleri docet). Ed è quanto dire.

Tuttavia, con il Cosenza non sono minimamente arrivate al punto che il portiere calabrese si è limitato alla normale amministrazione bloccando le pochissime conclusioni verso la sua porta. Ci ha provato Brunori, lontano però dalla forma migliore. Nessun altro è riuscito ad impegnarlo. Neppure Soleri che, nonostante la buona volontà, non è neppure riuscito ad impensierirlo direttamente.

Da Genova al Cosenza, 9 punti nelle ultime nove partite

Il bilancio in queste ultime nove partite però riflette la classifica che si è venuta a determinare. Dopo la serie di nove risultati utili consecutivi (impreziositi da tre vittorie di fila) che avevano fatto cambiare obiettivo in corsa alla società benché questo sia stato dichiarato effettivamente soltanto poche settimane fa, il Palermo nelle ultime nove partite ha raccolto nove punti. Bottino magro, frutto di una vittoria, 6 pareggi e due sconfitte con 12 gol fatti ed altrettanti subiti.

Il tutto è iniziato con il ko del Ferraris nel match col Genova perso 2-0 lo scorso 10 febbraio.

Da allora sono arrivati 5 pareggi consecutivi, la vittoria roboante col Modena per 5-2 e poi, dopo la pausa, la sconfitta a Parma ed un pareggio a reti bianche con la Reggina. Palermo da ottavo con un punto di vantaggio sulla nona a nono con 3 lunghezze da recuperare dal Pisa.

Tanti rimpianti nelle altre partite

I rimpianti però sono tanti. Se col Genoa era preventivabile una sconfitta, i rosanero hanno poi fatto alcuni risultati importanti imponendo l’1-1 alla corazzata Frosinone ed andando a pareggiare di autorità a Bolzano col Sudtirol. Poi partita deludente con la Ternana ma li la squadra ha avuto alcune occasioni per vincerla anche se sarebbe stata una punizione troppo elevata per gli umbri che hanno sbattuto contro Pigliacelli in grande spolvero.

I mea culpa più grandi però sono contro il Pisa in un match dominato per buona parte dei 90 minuti e con un pareggio raggiunto dai padroni di casa nel finale con un jolly da lontano; ed a Cittadella con il Palermo in versione Dr. Jekyll e Mr. Hyde. Capace di ribaltare la sfida portandosi sul 2-3 per poi subire il pareggio dei veneti e rischiare la sconfitta.

Prima della pausa il 5-2 in rimonta al Modena nella prima partita senza Brunori, out a causa di un infortunio. Ma le pause non portano bene ai rosa. Almeno in questa stagione ed il tabù è continuato al Tardini di Parma. Soleri non basta per uscire indenni ed il 2-1 brucia perché arrivato al cospetto di una squadra certamente forte ma assolutamente alla portata nonostante le numerosissime assenze.

Ieri la summa di un momento negativo.

Fischi del Barbera

Curva nord stadio Barbera per Palermo-Cosenza, foto Pasquale Ponente

Curva nord stadio Barbera per Palermo-Cosenza, foto Pasquale Ponente

I fischi dopo il 90’ sono la riprova che la prestazione di ieri non è stata minimamente all’altezza delle aspettative. Con il Cosenza doveva andare in un’altra maniera. Le motivazioni non mancavano, la visita di Mattarella aveva anche ringalluzzito l’ambiente. Ma è mancata la luce con un centrocampo non in grado di proporre trame interessanti per gli avversari né di andare alla conclusione. Verre, rientrato dalla febbre, Saric e Gomes non hanno inciso. Quasi un disastro. Ha retto – sia pure con qualche sbandata – la difesa con Nedelcearu e Marconi tornati dai recenti fastidi ed infortuni mentre è stato Pigliacelli il migliore in campo con due interventi importanti a metà primo tempo ed a fine partita.

Decima partita senza reti subite per Pigliacelli

Ma c’è un lato positivo: per il numero 22 rosanero è la decima partita con la porta inviolata. I clean sheet di Pigliacelli sono arrivati a 10. Queste le partite senza reti subite: 2-0 al Perugia, 1-0 al Genoa, 0-0 col Cittadella, 2-0 al Modena, 1-0 al Parma, 1-0 al Benevento, 0-0 col Como; 1-0 al Bari, 0-0 con la Ternana, ed ancora 0-0 col Cosenza.

L’estremo difensore rosanero è in decima posizione nella speciale classifica dei clean sheet del campionato cadetto. Leader di questa speciale classifica è Stefano Turati del Frosinone che ne ha collezionati 18.

Corsa ai play off

La corsa ai play off però non per niente conclusa. Anzi. Mancano 6 partite, 6 finali e 18 punti in palio. Tutto può ancora accadere. Sabato si comincia con la trasferta di Venezia. Anche con i lagunari c’è un conto in sospeso: vendicare lo 0-1 in casa dello scorso 27 novembre.

Poi il Palermo affronterà il Benevento il prossimo 22 aprile. Trasferta in riva al Lago di Como per l’1 maggio. Poi, Spal il 6 maggio in casa, derby delle isole a Cagliari il 13 maggio e chiusura al Barbera col Brescia.

I rosa affronteranno ben 4 squadre su sei impelagate nella bagarre per evitare la retrocessione mentre il Como, attualmente a 6 punti dal Pisa – ottavo – potrebbe rientrare nella lotta play off ed il Cagliari sarebbe una diretta rivale per un posto tra le prime otto. Brunori e soci devono riprendere a correre come ad inizio anno. Non sarà facile ma se si vuole pensare ai play off, allo stato attuale si devono fare almeno 4 punti in più del Pisa. E le occasioni cominciano a scarseggiare. Ieri si è persa quella col Cosenza.

I nerazzurri, infatti, avversari prossimo dei siciliani, hanno tre lunghezze in più. Ed un calendario altrettanto impegnativo. Si parte con la trasferta a Terni, poi match interno col Bari che potrebbe lottare per la serie A diretta, match ad Ascoli e poi in casa con la capolista Frosinone. Ultima trasferta a Brescia e poi chiusura di regular season davanti al pubblico amico con la Spal per la finalista della scorsa edizione dei play off per la A.

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