Ridare entusiasmo e convinzione alla squadra per poter far bene e non porsi mai limiti. È ufficialmente iniziata la nuova avventura di Silvio Baldini al Palermo. Un rapporto che in panchina si era interrotto 18 anni fa, esattamente il 25 gennaio del 2004, ma che non si è mai sciolto a livello umano.

Baldini ha firmato fino a giugno per il Palermo e con rinnovo automatico in caso di promozione in serie B.

È lo stesso tecnico a dirlo in avvio di presentazione. “Mi ha spinto il fascino che io trovo per Palermo – ha subito sottolineato Baldini – per la Sicilia. Nonostante 18 anni fa sono venuto la prima volta, sono sempre tornato qui. Sono legato a questa cultura, a queste radici. A questo modo di pensare. Non mi sono mai allontanato da questa isola”.

“Il destino mi ha dato una nuova opportunità”

Il neo allenatore rosanero parla della forte motivazione che lo ha spinto ad accettare questa sfida ed a prendere una squadra che a dicembre è parsa in caduta libera passando dal secondo al quinto posto ed allontanandosi ancor di più dalla battistrada Bari che sta dominando il girone C dopo 20 partite.

Baldini parla apertamente di una nuova occasione: “Mi ha spinto dopo 18 anni il destino mi ha dato questa nuova opportunità. Ora dipende da me. Io son qua per questo: non ho paura di affrontare queste difficoltà”.

Il coach di Massa venne esonerato da Zamparini in serie A il 25 gennaio 2004 quando era terzo in serie B (la squadra a Guidolin centrò la promozione in massima serie), ambiente e tifosi sperano che il tecnico di Massa possa raccogliere la squadra dal quinto posto e portarla in alto, fino alla cadetteria.

“Voglio valutare la squadra con i miei occhi”

Il tecnico del Palermo ha risposto a chi ha chiesto se la squadra fosse all’altezza delle altre formazioni di vertice. “La squadra – ha spiegato – la devo valutare con i miei occhi. Abbiamo un mese davanti e farò le mie valutazioni. In questo momento posso dire che il Palermo è un’ottima squadra con un ottimo potenziale ma ora dobbiamo capire come mai questo potenziale non è riuscito ad esprimersi fuori casa. Ma se non mi rendo conto di quale sia la realtà non posso dire altro”.

E continua: “La mia pretesa è soltanto quella di essere assecondato nell’organizzazione del lavoro. La mattina devono far colazione assieme, pranzare assieme. E se la squadra vivrà questa cosa come un momento di crescita insieme il Palermo vincerà molte partite. Diversamente chi non se la sentirà, dovrà mettersi da parte”.

Ed inoltre: “Mi dà i nervi quando si cambia atteggiamento e questo si nota nei momenti di difficoltà. L’ipocrisia è una cosa che non riesco a sopportare”.

“È scoccata la scintilla, ho sempre pensato a questa chance”

L’esperto allenatore toscano sottolinea ancora una volta: “La vita è stranissima. Dentro il mio cuore ho sempre pensato di avere una chance e quando sono stato chiamato ho pensato a questo segno del destino. Ho questa possibilità. La scintilla si è accesa in maniera molto luminosa. Dentro di me ho voglia di lavorare e di dimostrare. So che Palermo è una città difficile e che se non ci sono risultati si va sulla graticola ma questo è il mio mestiere, è il mio lavoro”.

Soldi e diavolo

Ed a proposito di lavoro, Baldini continua parlando della storica frase sui soldi ed il diavolo. Del resto il tecnico al suo rientro in panchina dopo sei anni, scelse di allenare la Carrarese gratuitamente: “Secondo me il denaro è sempre il diavolo. Ho fatto velocemente a trattare con Castagnini e Sagramola. Ho chiesto una cosa dignitosa per l’impegno di questi 6 mesi per me ed i collaboratori. Non un’elemosina, né una cosa fuori le righe”.

Cosa è cambiato in 18 anni

Baldini prosegue: “Il mondo in 18 anni cambia. È normale. A me sembra sempre di essere lo stesso. Nella testa mi sento ancora un ragazzo, un giovane anche se fisicamente mi accorgo che gli anni pesano. Lo spirito è sempre lo stesso. Il tempo scorre. Il calcio è cambiato molto nelle metodologie di allenamento e nel gioco. Ma occorrono sempre idee e coraggio. E la voglia dimostrare che quando indossano la maglia devono avere l’identificazione della città”.

“Sono venuto per aiutare la squadra”

Ed ancora: “Sono venuto per aiutare la squadra. Io mi devo adattare a loro, loro a me. Se si accorgono che loro migliorano col tuo lavoro allora ti seguono. Non è facile né corretto parlare del Palermo ora. Devo avere un contatto diretto con i giocatori, ho bisogno di parlare con loro, di guardarli negli occhi. Se vuoi entrare nel cuore di una persona devi prima entrare nella testa. Ho giocato sempre in modi diversi. La cosa importante è che i giocatori capiscono che allenandosi con questo tipo di lavoro e di idee, sicuramente faremo bene. Se non lo capiscono bisogna capire il perché. Non penso che i giocatori non vogliano esprimere il loro potenziale”.

Baldini prosegue parlando del proseguimento del campionato rispondendo a chi ricordava l’enorme distacco dal Bari in classifica: “Le cose impossibili non esistono. Sono sempre le persone che si arrendono prima. Il fatto che il Bari abbia tutti questi punti può essere anche una cosa stimolante. Vorrebbe dire fare uno sprint ed entrare nella storia. Si viene ricordati anche da come si vince ed è chiaro che se arrivasse un successo in questa maniera sarebbe memorabile. Cercherò di mettere i giocatori a loro agio nelle condizioni che i ragazzi possano esprimersi al meglio”.

“Devo portare entusiasmo”

L’allenatore continua: “Devo cercare di portare entusiasmo, fare qualcosa di diverso e di portare quello che io ho sempre creduto. La professionalità. Il gioco del calcio è la cosa più bella che loro hanno desiderato nella vita ma deve essere alimentata dalla professionalità e comportarsi in funzione di quello che si fa con delle regole nella vita privata. Il Palermo non è del presidente né dell’allenatore. La squadra di calcio è della città, dei tifosi”.

Un mental coach per aiutare la squadra

“Il mental coach Nicola Colonnata ci verrà a dare una mano. Farà capire che tutto dipende dalla forza mentale. Una persona preparata che viene a darci una mano credo che sia un grande aiuto per la squadra per far capire che giocare in casa o in trasferta non cambia”.

“Nei play off può accadere di tutto”

“Nei play off può accadere di tutto. Anche col Messina (la prossima sfida di campionato) sarà una partita secca. Può succedere di tutto. E se può succedere di tutto può anche accadere che se fai le cose per bene può anche essere che si vinca. Il calcio non è una scienza esatta. Uno più uno non fa due. Il Cosenza anni addietro arrivò sesto nei play off e poi centrò la promozione in B vincendoli”.

“Avremo molte sorprese”

Il neo allenatore rosanero commenta inoltre: “Abbiamo una rosa molto competitiva e sono convinto che avremo molte belle sorprese da chi si metterà a disposizione. Il Palermo può andare molto in alto. Chi gioca nel Palermo deve essere un professionista a tutto tondo, sia in campo, sia fuori dal campo perché Palermo è da serie A. Silipo? È un ragazzo che ha grande talento, doti ma è un ragazzo che va sostenuto, aiutato. E non mortificato quando sbaglia. Se lui sentirà che c’è sostegno dell’ambiente farà molto bene”.

Castagnini “Baldini non l’abbiamo scoperto ora”

Presente alla conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore del Palermo anche il direttore sportivo Renzo Castagnini che ha ringraziato Filippi per il suo operato. “Persona seria, staff di livello, lo ringraziamo”.

Inoltre ha accennato al mercato e sottolineato come il campo di allenamento fisso da qui in poi sarà Tommaso Natale

Sul mercato

Castellini, incalzato sulle domande di mercato su possibili interventi alla rosa durante la finestra invernale, ha detto: “C’è un mese di tempo, sappiamo bene o male cosa dobbiamo fare. È il mercato invernale, l’allenatore deve valutare tutti e per le uscite è meglio essere cauti. Penso che il Palermo sia ancora una squadra competitiva. I numeri lo dicono. In casa siamo una formazione che ha fatto molto bene. Forse primi in classifica. Ma in trasferta abbiamo fatto male con alcuni giocatori che non hanno reso. Siamo stati vicinissimi al Bari. Il calcio è fatto di episodi ed uno al momento giusto o sbagliato cambia. Se siamo in questa classifica c’è un perché. Abbiamo avuto tre episodi contro con squadre forti in casa”.
Sul cambio in panchina

“Se uno cambia allenatore è perché non è soddisfatto. Le cose vengono piano piano, fino a cinque partite prima c’era un cammino. Poi è successo questo. Era doveroso dare una svolta”.

Su Baldini “Lo avevamo contattato prima di Boscaglia”

“Ho visto contattando Baldini la fiammella. Mi ha detto che voleva allenare solo il Palermo. Lo avevamo contattato prima di Boscaglia ma lui aveva già l’impegno con la Carrarese”. Ed ha continuato “Silvio Baldini è un allenatore completo che sa fare calcio, un maestro di calcio, né ho la testimonianza da anni. Dire che può dare questo carisma, questa voglia alla squadra mi sembra riduttivo. Silvio ha detto cose importanti, col gioco, col sacrificio si possono ottenere certi risultati. Ma non ci scopriamo niente. Il fatto di Silvio Baldini era capire se aveva voglia e la fiammella per allenare. È lui che ci ha dato entusiasmo, che non avevamo perso. I suoi risultati parlano per sé”.

Su Somma e sui rinnovi

Infine, Castagnini ha parlato di Somma dicendo che “è sempre stato a disposizione della società”. E dato un accenno ai rinnovi contrattuali: “Non facciamo rinnovi di contratto. Giochi nel Palermo e bisogna meritare il rinnovo del contratto. Adesso non ci sono tanti meritevoli di questa conferma. Un rischio? Probabilmente lo è. Ma tutti devono meritare la conferma e dare qualche cosa di più. Non vedo l’urgenza di rinnovare i contratti”.