Si temeva che sarebbe potuto succedere ed è successo. Stanno facendo il giro del mondo, insieme al disprezzo per chi ha osato profanare una vita che non c’è più, due selfie con tre persone e il corpo senza vita di Diego Armando Maradona, all’interno della sua bara. Lo sdegno ha superato i confini dell’Argentina.

Le foto sono finite sui social ieri mattina – ora locale sudamericana – poco prima dell’inizio della veglia a Casa Rosada, il palazzo presidenziale di Buenos Aires e della sepoltura successiva al cimitero.

La famiglia del Pibe de Oro ha cercato con ogni mezzo di impedire la diffusione delle immagini delle spoglie di Maradona ma non è riuscita a controllare quanto commesso dalle pompe funebri. Alcuni dipendenti dell’obitorio, infatti, mentre stavano preparando la bara, si sono scattati dei selfie e li hanno condivisi sui social media.

Una delle due foto mostra un impiegato dell’impresa di pompe funebri che sfiora con la mano destra la fronte di Maradona e con la sinistra si mette in posa con il pollice alzato.

Matías Morla, l’avvocato di Diego Maradona, ha subito denunciato i protagonisti dei due macabri selfie: «Mi occuperò personalmente di trovare il mascalzone che ha scattato quella fotografia. Tutti i responsabili di un simile atto di vigliaccheria la pagheranno».

Sui social, inoltre, il linciaggio mediatico contro gli autori è cominciato da alcune ore. Si conosce anche il nome di uno dei responsabili: Diego Molina. E c’è stato chi persino ha pubblicato su Twitter il suo numero di telefono e l’indirizzo di casa… Il licenziamento, comunque, sarebbe già scattato.

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