Intanto, all'ospedale di Lipari continua per il quinto giorno consecutivo il presidio organizzato da familiari e amici della giovane, che chiedono un sistema sanitario più sicuro.
La tesi dell'accusa è che l'immobilizzazione seguita al gesso messo per la frattura creò un'embolia, manifestatasi a distanza di un mese, che si sarebbe potuta contrastare con una semplice iniezione di eparina. Ma i sanitari non presero neppure in considerazione l'ipotesi.