Il corteo è aperto a tutta la cittadinanza, alle scuole, alle associazioni, ai comitati e a chiunque voglia unirsi per dire che non ci si rassegna alla violenza.
Dicono gli studenti: "La mancanza di investimenti e progettualità da parte delle istituzioni, che anno dopo anno obbligano i giovani a svolgere lezioni in strutture fatiscenti, rappresentano una negazione del diritto allo studio per gli studenti".
Gli studenti lamentano carenza di spazi e di personale, strutture fatiscenti e a rischio crollo, bagni senza acqua né porte, infiltrazioni in tetti e pareti, assenza di riscaldamenti. Tutte problematiche dovute al continuo de-finanziamento della scuola pubblica.
Nel giorno della mobilitazione nazionale in 30 piazze d'Italia a Palermo la protesta riguarda anche le parole del Ministro dell'Istruzione contro gli insegnanti e le scuole del Sud
Glim studenti se la prendono con il governo e attaccano anche le forze dell'ordine parlando di un clima di repressione che sarebbe stato instaurato dal decreto scuole sicure