ROMA (ITALPRESS) – Verrà presentato questa sera, nella sezione Eventi Speciali, alle ore 22 in Sala Sinopoli “A casa tutti bene – la serie” di Gabriele Muccino per Sky Orignal, prodotta da Sky e Lotus, in onda a dicembre su Sky e streaming su Now.
La serie ritrova gli stessi personaggi del film omonimo interpretati però da altri attori. “Il film originale è l’unico che ci ha fatto dire durante le riprese “facciamone una serie, non può finire così” perchè i personaggi sono troppo belli, autentici, veri, forti, per lasciarli sull’isola – ha raccontato Muccino -. Poi, per varie ragioni, è stato impossibile avere di nuovo il cast originario, perciò ne abbiamo selezionato uno con la capacità di non essere paragonato e quindi di non essere inferiore all’altro, ma che potesse ricreare quel mondo con la stessa forza ed empatia. E’ stata una sfida alta ma che ho sentito il brivido di voler percorrere. L’idea di avere un cast a me quasi completamente sconosciuto era uno stimolo forte. Conoscevo solo Francesco Scianna e Laura Morante, con cui avevo già lavorato. Sono tornato dagli Stati Uniti da soli 4 anni, non sono ancora abbastanza per riprendere cognizione di quella che è l’industria italiana fra attori e registi”.
Nel turbinio delle emozioni, relazioni e scontri familiari tipici del regista romano, c’è un nuovo elemento: il thriller causato da un delitto. “E’ una delle cose che non ho mai fatto e che invece avrei voluto fare. Francamente sulla carta era una cosa molto pericolosa che invece ha funzionato bene”.
(ITALPRESS).
La serie ritrova gli stessi personaggi del film omonimo interpretati però da altri attori. “Il film originale è l’unico che ci ha fatto dire durante le riprese “facciamone una serie, non può finire così” perchè i personaggi sono troppo belli, autentici, veri, forti, per lasciarli sull’isola – ha raccontato Muccino -. Poi, per varie ragioni, è stato impossibile avere di nuovo il cast originario, perciò ne abbiamo selezionato uno con la capacità di non essere paragonato e quindi di non essere inferiore all’altro, ma che potesse ricreare quel mondo con la stessa forza ed empatia. E’ stata una sfida alta ma che ho sentito il brivido di voler percorrere. L’idea di avere un cast a me quasi completamente sconosciuto era uno stimolo forte. Conoscevo solo Francesco Scianna e Laura Morante, con cui avevo già lavorato. Sono tornato dagli Stati Uniti da soli 4 anni, non sono ancora abbastanza per riprendere cognizione di quella che è l’industria italiana fra attori e registi”.
Nel turbinio delle emozioni, relazioni e scontri familiari tipici del regista romano, c’è un nuovo elemento: il thriller causato da un delitto. “E’ una delle cose che non ho mai fatto e che invece avrei voluto fare. Francamente sulla carta era una cosa molto pericolosa che invece ha funzionato bene”.
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