ROMA (ITALPRESS) – “La Nato ha da tempo avviato un processo di revisione strategica, il cosiddetto Nato 2030. Sono convinto che la “lezione afgana” debba essere lo spunto per tracciare l’idea stessa di Nato del futuro. Una Nato che dovrà relazionarsi in maniera sempre più efficace con le altre grandi organizzazioni internazionali, prima fra tutte l’Unione Europea”. Lo scrive il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in un intervento sul Messaggero.
“Unione chiamata con urgenza, dopo l’epilogo afgano, a definire coraggiosamente la propria autonomia strategica, valorizzando al massimo le peculiarità e gli strumenti che le sono propri, essendo l’organizzazione che, più di tutte, ha le capacità di intervenire con efficacia nella realizzazione di azioni proiettate allo sviluppo economico, culturale e sociale dei Paesi in cui siamo chiamati ad operare – sottolinea il ministro -. Il tema della Difesa Comune, oggetto delle recentissime autorevoli sollecitazioni del Presidente della Repubblica, è tornato, negli ultimi due anni e anche grazie all’azione propulsiva italiana, centrale nella discussione politica europea”.
“Una serie di iniziative concrete è stata avviata per promuovere una più forte integrazione nel settore, attraverso l’irrobustimento delle capacità, lo sviluppo di una più solida base industriale e l’adattamento dell’architettura istituzionale della Ue – aggiunge Guerini -. Credo sia infatti ormai chiaro a tutti, e la crisi afgana ce lo dimostra plasticamente, che siamo chiamati ad assumerci responsabilità sempre maggiori, nel quadro di quella che, già oggi, si chiama non a caso Politica di Sicurezza e Difesa Comune. La Difesa europea va perciò vista non tanto, o non solo, come la risposta ad un’esigenza operativa o finanziaria, quanto piuttosto come un tassello fondamentale e necessario alla costruzione di un’Europa più pienamente politica, indispensabile per poter competere sulla scena mondiale”.
(ITALPRESS).
“Unione chiamata con urgenza, dopo l’epilogo afgano, a definire coraggiosamente la propria autonomia strategica, valorizzando al massimo le peculiarità e gli strumenti che le sono propri, essendo l’organizzazione che, più di tutte, ha le capacità di intervenire con efficacia nella realizzazione di azioni proiettate allo sviluppo economico, culturale e sociale dei Paesi in cui siamo chiamati ad operare – sottolinea il ministro -. Il tema della Difesa Comune, oggetto delle recentissime autorevoli sollecitazioni del Presidente della Repubblica, è tornato, negli ultimi due anni e anche grazie all’azione propulsiva italiana, centrale nella discussione politica europea”.
“Una serie di iniziative concrete è stata avviata per promuovere una più forte integrazione nel settore, attraverso l’irrobustimento delle capacità, lo sviluppo di una più solida base industriale e l’adattamento dell’architettura istituzionale della Ue – aggiunge Guerini -. Credo sia infatti ormai chiaro a tutti, e la crisi afgana ce lo dimostra plasticamente, che siamo chiamati ad assumerci responsabilità sempre maggiori, nel quadro di quella che, già oggi, si chiama non a caso Politica di Sicurezza e Difesa Comune. La Difesa europea va perciò vista non tanto, o non solo, come la risposta ad un’esigenza operativa o finanziaria, quanto piuttosto come un tassello fondamentale e necessario alla costruzione di un’Europa più pienamente politica, indispensabile per poter competere sulla scena mondiale”.
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