ROMA (ITALPRESS) – “L’indicatore di sostenibilità del debito di lungo periodo calcolato dalla Commissione europea suggerisce che, superati gli effetti della crisi, l’aggiustamento dei conti richiesto per stabilizzare il nostro debito sia contenuto, in linea con quello medio dei paesi dell’area dell’euro. Ciò conferma che il debito pubblico dell’Italia è sostenibile”. Così i rappresentanti della Banca d’Italia in audizione presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sul Def.
“La stabilizzazione del debito su livelli molto elevati lascerebbe il nostro Paese fortemente esposto a rischi derivanti da tensioni sui mercati finanziari o da nuovi shock economici – sottolinea Bankitalia -. Per contrastarli, è essenziale che sia efficace lo stimolo alla crescita fornito da investimenti pubblici, da interventi che operino il necessario rafforzamento delle infrastrutture del Paese e da riforme in grado di favorire produttività e investimenti privati; nel contempo andrà assicurato un miglioramento adeguato del saldo primario quando le condizioni macroeconomiche lo consentiranno”.
“Abbiamo di fronte un quadro macroeconomico globale significativamente migliorato ma caratterizzato da un’elevata incertezza connessa alle ondate pandemiche – spiega inoltre Palazzo Koch -, la disponibilità di vaccini e lo stimolo fornito dalle politiche economiche hanno indotto il Fmi a rivedere in rialzo le stime globali”.
(ITALPRESS).
“La stabilizzazione del debito su livelli molto elevati lascerebbe il nostro Paese fortemente esposto a rischi derivanti da tensioni sui mercati finanziari o da nuovi shock economici – sottolinea Bankitalia -. Per contrastarli, è essenziale che sia efficace lo stimolo alla crescita fornito da investimenti pubblici, da interventi che operino il necessario rafforzamento delle infrastrutture del Paese e da riforme in grado di favorire produttività e investimenti privati; nel contempo andrà assicurato un miglioramento adeguato del saldo primario quando le condizioni macroeconomiche lo consentiranno”.
“Abbiamo di fronte un quadro macroeconomico globale significativamente migliorato ma caratterizzato da un’elevata incertezza connessa alle ondate pandemiche – spiega inoltre Palazzo Koch -, la disponibilità di vaccini e lo stimolo fornito dalle politiche economiche hanno indotto il Fmi a rivedere in rialzo le stime globali”.
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