ROMA (ITALPRESS) – “Sono passati due anni dalla morte di Luana D’Orazio, morta sul lavoro stritolata dagli ingranaggi di un orditoio per una comprovata rimozione dei sistemi di sicurezza che avrebbero potuto salvare la vita di una ragazza di 22 anni che ha lasciato un bambino di cinque anni. Due anni dove la giustizia ha applicato le sue leggi ma che, come ha detto la mamma di Luana, è proprio la giustizia a mancare. Ben venga, quindi, l’iniziativa del Masaf Francesco Lollobrigida, che il primo Maggio ha voluto dedicare la prima corsa dell’ippodromo di Agnano a Napoli proprio a Luana D’Orazio, consegnando, tramite le mani della mamma di Luana, una borsa di studio al figlio dell’operaia morta sul lavoro”. Lo dichiara Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa in merito all’iniziativa assunta dal Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
“Come ho avuto modo di dire, all’indomani dell’incidente che è costato la vita a Luana D’Orazio, non si può passare una mano di bianco su una vicenda come la morte di una persona sul posto di lavoro come se si volesse rendere meno brutali e più accettabili questi avvenimenti: da qui la parola morti bianche.
Per noi di Confintesa – continua Prudenzano – non è così e, come abbiamo detto nelle scorse ore alla Presidenza del Consiglio nel corso del confronto con il Governo, anche un solo morto all’anno diventa un problema figuriamoci i 1090 morti registrati nel 2022. Luana era una giovane donna che voleva dare un futuro alla sua vita e a quella del suo bambino mentre, per l’incuria di chi ha pensato solo al fatto che i sistemi di sicurezza potevano rallentare la produzione e creare meno utile di esercizio, grazie a chi ha ritenuto che il profitto fosse più importante della tutela della vita Luana ha perso la vita sul proprio posto di lavoro. Un plauso – conclude Prudenzano – va quindi al Ministro Francesco Lollobrigida che, consegnando la borsa di studio per il figlio di Luana alla mamma della povera operaia morta, non vuole spegnere i riflettori sulle cosiddette morti bianche ma soprattutto ha voluto far sentire la vicinanza del Governo e del Paese alla famiglia di Luana e soprattutto al suo bambino”.
-foto ufficio stampa Confintesa-
(ITALPRESS).
“Come ho avuto modo di dire, all’indomani dell’incidente che è costato la vita a Luana D’Orazio, non si può passare una mano di bianco su una vicenda come la morte di una persona sul posto di lavoro come se si volesse rendere meno brutali e più accettabili questi avvenimenti: da qui la parola morti bianche.
Per noi di Confintesa – continua Prudenzano – non è così e, come abbiamo detto nelle scorse ore alla Presidenza del Consiglio nel corso del confronto con il Governo, anche un solo morto all’anno diventa un problema figuriamoci i 1090 morti registrati nel 2022. Luana era una giovane donna che voleva dare un futuro alla sua vita e a quella del suo bambino mentre, per l’incuria di chi ha pensato solo al fatto che i sistemi di sicurezza potevano rallentare la produzione e creare meno utile di esercizio, grazie a chi ha ritenuto che il profitto fosse più importante della tutela della vita Luana ha perso la vita sul proprio posto di lavoro. Un plauso – conclude Prudenzano – va quindi al Ministro Francesco Lollobrigida che, consegnando la borsa di studio per il figlio di Luana alla mamma della povera operaia morta, non vuole spegnere i riflettori sulle cosiddette morti bianche ma soprattutto ha voluto far sentire la vicinanza del Governo e del Paese alla famiglia di Luana e soprattutto al suo bambino”.
-foto ufficio stampa Confintesa-
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