ROMA (ITALPRESS) – “Per me Mancini deve restare e continuare il lavoro fatto sino ad ora”. E’ categorico Franco Causio, ex ala di Juventus e Inter, nel difendere Roberto Mancini dopo la clamorosa eliminazione della Nazionale campione d’Europa dalla corsa al Mondiale di Qatar2022. “Abbiamo perso una partita per un tiro in porta, la squadra non è stata brillante come all’Europeo ed era un pò fuori forma e impaurita – ha aggiunto il campione del mondo di Spagna 1982, ai microfoni di Radio Anch’io Sport, su Rai Radio 1, tornando sul ko di Palermo contro la Macedonia del Nord nel barrage – Va rifatta ed è giusto che resti lui”. Molteplici le cause per spiegare la debacle azzurra: “Abbiamo dei problemi fisici e di velocità, in Spagna e Inghilterra vanno il doppio di noi e quando giochiamo fuori con squadre attrezzate prendiamo schiaffi in faccia – prosegue Causio, classe 1949, cresciuto nel Lecce e con un passato anche con le maglie di Reggina, Palermo e Udinese – Dovremmo investire sui settori giovanili e metterei un limite agli stranieri, con 7-8 italiani che devono giocare: se vediamo invece il nostro campionato, succede il contrario”. Nonostante tutto, assicura Causio, “bisogna dare massima fiducia in Mancio, non vedo un altro al suo posto, anche se anche lui ha commesso degli errori. Ho subito detto che se porti Joao Pedro devi farlo giocare… Tonali, Scamacca e Raspadori potrebbero fare la differenza ma dovrebbero fare esperienza internazionale, se giochi solo nel nostro campionato impari niente. In passato c’erano i blocchi di Juventus e Milan, ma ora si vedono le migliori formazioni italiane ci sono troppi stranieri”. Rispetto all’ultima eliminazione nelle qualificazioni mondiali, “Ventura è stato massacrato, Mancini un pò meno: le pubbliche relazioni che ha Roberto non le ha avuto Ventura, ma bisogna avere fiducia in lui. Certo, non mi aspettavo questa eliminazione ma le partite si vincono in campo, non sui giornali. C’è da dire che non si doveva arrivare ai play-off, dovevamo chiudere il girone molto prima ed essere già in Qatar. E sul gol da 35 metri subito dalla Macedonia – conclude Causio, sei scudetti, una Coppa Italia e una Coppa Uefa con la Juve – qualche colpa ce l’ha anche Donnarumma: il tiro non era forte e lo poteva parare”.
(ITALPRESS).
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