ROMA (ITALPRESS) – Numeri in crescita, la gente sta tornando nelle sale, ed il Quirinale, con la cerimonia di presentazione delle candidature al David di Donatello, giunto alla 68esima edizione, celebra il cinema italiano. “Il cinema è un testimone che passa di mano in mano”, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “questo patrimonio di invenzioni, di professionalità, di creazione artistica, di supporto industriale, divenuto col tempo un’importante infrastruttura del Paese, ha generato sapere, percezioni condivise. Ha prodotto una scuola, ha ampliato le potenzialità espressive della società. Il cinema ha fornito un contributo significativo allo sviluppo della nostra civiltà. Il Premio David di Donatello esprime questo senso della storia. Storia del cinema che è storia italiana”. Il capo dello Stato ha ricordato i David speciali assegnati ad “Isabella Rossellini e a Enrico Vanzina, personalità di grande rilievo del nostro cinema, che sono state anche capaci di mettere a frutto, con originalità, l’eredità ricevuta da interpreti di valore come i loro genitori”, con un omaggio a chi “ci ha lasciati di recente. Gina Lollobrigida che ricordo qui qualche anno addietro e le altre grandi figure che ci hanno lasciato, protagonisti dal del cinema italiano, hanno onorato il cinema, e desidero aggiungere il mio ricordo personale e la riconoscenza dell’Italia”.
L’industria del cinema non si è fermata neppure durante il lockdown “e ha ripreso velocemente il suo percorso. La sempre più stretta correlazione tra produzioni cinematografiche e televisive, la molteplicità delle piattaforme, hanno aperto strade nuove, che le professionalità del cinema sono riuscite a utilizzare con grandi risultati. L’ampio comparto dell’audiovisivo – un’industria che produce immagini e cultura – costituisce uno dei motori dell’economia nazionale. Non si deve mai aver paura dell’innovazione. Occorre però governarla, non esserne interpreti inerti e passivi”.
Nonostante la ripresa del settore il presidente Mattarella ha sottolineato alcuni problemi, tra i quali “vi è quello che riguarda le presenze nelle sale cinematografiche. Purtroppo non sono soddisfacenti, e anche il confronto con Paesi vicini ci vede indietro. Occorre attenzione. Le sale – i tanti nostri ‘Nuovo Cinema Paradisò – rappresentano un patrimonio di socialità. Il nostro talento continua a essere apprezzato ovunque. Il gusto e la qualità italiane hanno nel cinema, con le sue radici e le sue icone, un grande propulsore. Le istituzioni sono quindi chiamate a sostenere la cultura nelle sue diverse espressioni. Promuovere cultura vuol dire anzitutto promuoverne la libertà”.
L’industria del cinema non si è fermata neppure durante il lockdown “e ha ripreso velocemente il suo percorso. La sempre più stretta correlazione tra produzioni cinematografiche e televisive, la molteplicità delle piattaforme, hanno aperto strade nuove, che le professionalità del cinema sono riuscite a utilizzare con grandi risultati. L’ampio comparto dell’audiovisivo – un’industria che produce immagini e cultura – costituisce uno dei motori dell’economia nazionale. Non si deve mai aver paura dell’innovazione. Occorre però governarla, non esserne interpreti inerti e passivi”.
Nonostante la ripresa del settore il presidente Mattarella ha sottolineato alcuni problemi, tra i quali “vi è quello che riguarda le presenze nelle sale cinematografiche. Purtroppo non sono soddisfacenti, e anche il confronto con Paesi vicini ci vede indietro. Occorre attenzione. Le sale – i tanti nostri ‘Nuovo Cinema Paradisò – rappresentano un patrimonio di socialità. Il nostro talento continua a essere apprezzato ovunque. Il gusto e la qualità italiane hanno nel cinema, con le sue radici e le sue icone, un grande propulsore. Le istituzioni sono quindi chiamate a sostenere la cultura nelle sue diverse espressioni. Promuovere cultura vuol dire anzitutto promuoverne la libertà”.
– foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).
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